di Matteo Sau
Nuovo cambio di casacca per la consigliera regionale, Sara Canu, che ha lasciato il gruppo dei Riformatori per accasarsi nel Misto. Si tratta del secondo salto da parte della consigliera, eletta nell’Assemblea con la Lega nel 2019, per poi abbandonare il Carroccio nell’ottobre del 2020 e passare ai Riformatori di cui è stata anche la capogruppo da aprile dell’anno scorso.
L’addio di Sara Canu crea un grosso problema al partito che rischia di non avere più il gruppo in aula visto che il minimo necessario è tre consiglieri, ma per ora sono rimasti Michele Cossa e Aldo Salaris, nel doppio ruolo di consigliere e assessore ai Lavori pubblici. Per mantenere in vita il gruppo servirebbe un’adesione tecnica da parte di qualche altro consigliere regionale, ma non è una cosa scontata, anche in previsione di un rimpasto in Giunta. Un gruppo in meno significa semplificare le trattative e soprattutto avere un pretendente in meno per un posto nell’esecutivo.
Le motivazioni della scelta sono affidate a un comunicato della consigliera che sottolinea il “venir meno del senso di appartenenza e il coinvolgimento personale che sono fondamentali per portare avanti progetti e impegni politici comuni“. Poi un’accusa relativa alla scuola politica “organizzata a mia insaputa e in cui sono stati invitati personaggi politici di spicco su cui non ho potuto avere alcuna voce in capitolo nella scelta, ma solo una presa d’atto”.
Nemmeno il ruolo di capogruppo è stato soddisfacente perché “non è coinciso con il pieno coinvolgimento nei processi decisionali del partito venendo così a mancare quel rapporto di fiducia fondamentale quando si decide di procedere in un percorso comune. Prendo atto che ancora una volta la figura femminile è lontana dalle pari opportunità tanto proclamate”.
Per i Riformatori questa legislatura non è stata rose e fiori dal punto vista degli eletti perché rispetto al gruppo iniziale ci sono stati diversi addii. Il primo è stato Giovanni Antonio Satta che, il 15 gennaio del 2021, ha deciso di andare al Misto. Poco tempo dopo, precisamente a febbraio dello stesso anno, ad abbandonare il gruppo è stato Alfonso Marras, accolto dal Psd’Az che ha superato gli “amici” della Lega per massa critica di voti.
Equilibri che potrebbero incidere sul futuro assetto della Giunta dove proprio i Riformatori potrebbero perdere i Lavori pubblici. Resta da capire se il motivo dell’addio di Canu è frutto di una riflessione politica che ha portato al disaccordo con i colleghi, oppure sia una mossa che innesca un meccanismo diverso.