I consiglieri regionali ex Sel Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto hanno ufficializzato la costituzione di “Sinistra per la democrazia e il progresso”, il gruppo che fa riferimento ad “Articolo 1 – Democratici e Progressisti”, neonato movimento fondato dagli scissionisti del Pd. Del gruppo Sdp fa parte anche Paolo Zedda, eletto nelle liste dei Rossomori. Ma, ha spiegato stamattina Luca Pizzuto, “si tratta di un gruppo provvisorio, che speriamo si possa allargare”. Lo scopo, ha aggiunto, “è mettere assieme il mondo frastagliato della sinistra”. Il capogruppo resta Daniele Cocco.
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“Vogliamo dare una spinta e un’accelerazione sui temi chiave del lavoro, della lotta alle povertà e per realizzare il master plan delle zone interne, perché tutti i cittadini sardi devono avere medesimi diritti, ad incominciare da quello alla salute, e uguali condizioni di accesso ai servizi”, ha detto. “Oggi nasce un nuovo gruppo consiliare ma anche un nuovo percorso politico, più aperto e che porta con se le antiche battaglie per far crescere la Sardegna”, ha aggiunto il vicepresidente del Consiglio regionale, Eugenio Lai, che ha insistito sulla disponibilità al confronto con tutte le anime del centrosinistra (“vogliamo confrontarci sui temi e sui diritti per realizzare una Sardegna più equa e solidale”) e ha auspicato “l’approvazione entro la fine della Legislatura della nuova legge sull’istruzione”. Paolo Zedda ha spiegato che l’adesione a Sdp non esclude, comunque, l’iscrizione al partito dei Rossomori: “Resto un indipendentista progressista: priorità negli ultimi due anni di legislatura sono la riscrittura dello Statuto, una legge per la tutela e la salvaguardia del patrimonio immateriale della Sardegna (lingua, arte e cultura), la risoluzione della questione energetica e il master plan per le zone interne”. Alla presentazione di Sdp ha partecipato anche il neo assessore alla Cultura, Giuseppe Dessena, che ha salutato con favore “il nuovo percorso politico” indicando come priorità nella sua azione come assessore “l’abbattimento dei livelli di dispersione scolastica”.