Finisce la legislatura, tra un mese esatto i sardi saranno chiamati alle urne per rinnovare il Consiglio regionale della Sardegna che darà vita alla sedicesima legislatura della storia dell’Autonomia regionale. Così anche l’Assemblea sarda fa il bilancio della propria produttività: 185 le leggi approvate, numerose riforme e due leggi Statutarie.
In questi cinque anni il Consiglio regionale, con la maggioranza di centrosinistra, si è riunito 345 volte, ha varato tra le riforme, la nascita dell’Asl unica, l’Ats-Azienda per la tutela della salute, in sostituzione delle otto Asl, e il riordino della rete ospedaliera – due tra le leggi che hanno scatenato più polemiche – oltre all’istituzione del Reis, il reddito regionale di inclusione sociale.
Due le leggi statutarie varate: una nel 2014, sull’ineleggibilità e incompatibilità con la carica di consigliere regionale, l’altra, tre anni dopo ha introdotto la doppia preferenza di genere nella legge elettorale.
Ancora riforme, con quella delle Autonomie locali, quella dei Centri per l’impiego (che ha portato alla nascita dell’Aspal, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro nel 2016), di Area (l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa) e dell’ex Ente foreste, trasformato nell’Agenzia Forestas. I consiglieri regionali hanno anche discusso e approvato la norma che istituisce l’Agenzia sarda delle entrate, varato un piano per la stabilizzazione dei precari nel sistema Regione e tracciato le linee guida della politica linguistica regionale.
Fra le ultime 50 leggi approvate fra l’anno scorso e questo mese, figurano quella di semplificazione 2018, ancora da pubblicare sul Buras, la legge per contrastare il gioco d’azzardo patologico e quella sulla fibromialgia. Ben 35 progetti e disegni di legge sono arrivati senza passare per le commissioni, con la procedura d’urgenza prevista dall’articolo 102 del regolamento consiliare.
Le sei Commissioni consiliari permanenti dal 16 aprile 2014 al 16 gennaio scorso si sono riunite per un totale di 1.195 sedute. Nei dati diffusi dall’Assemblea sarda anche il dettaglio della produttività dei singoli parlamentini: la commissione più efficiente – secondo i numeri – è stata la Terza (Programmazione, bilancio e politiche europee) con 47 proposte e disegni di legge approvati, a fronte di 48 esaminati ma non esitati; seguono la Quinta (Attività produttive) e la Quarta (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità) entrambe con 29 proposte e disegni di legge approvati, a fronte di 78 per la Quinta e 40 della Quarta esaminati; la Prima commissione (Autonomia e ordinamento regionale) ha invece approvato 24 testi di legge a fronte di 41 esaminati e la Sesta (Salute e politiche sociali) 21 approvati e 37 esaminati. Infine, la Seconda (Lavoro, cultura e formazione professionale) con 9 proposte e disegni di legge approvati e 14 esaminate.
La Conferenza dei capigruppo si è riunita 223 volte, intervenendo il più delle volte per risolvere le numerose vertenze in atto: tavoli di confronto con organizzazioni sindacali, confederali e autonome, organizzazioni agricole, associazioni, lavoratori e cittadini. L’Ufficio di Presidenza di è riunito 71 volte. Il lavoro di “ascolto e confronto serrato” con le parti sociali e sindacali ha portato all’approvazione di leggi di proposta consiliare, come quelle a sostegno del comparto ovicaprino o quella sul personale dell’agenzia Forestas.
Ci sono state poi le iniziative per aprire le porte del palazzo e coinvolgere le comunità dei centri dell’isola: la presidenza del Consiglio regionale ha organizzato le celebrazioni della ricorrenza del 25 Aprile a Nuoro, Carbonia, Bono e Ozieri, coinvolgendo gli studenti degli istituti superiori sardi anche attraverso la partecipazione di partigiani e partigiane che hanno portato la loro personale testimonianza durante la lotta all’occupazione nazi-fascista nel corso della Seconda guerra mondiale. Il Consiglio regionale ha aperto nel corso della XV legislatura le porte del Palazzo anche in occasione della manifestazione ‘Monumenti Aperti‘.
La legislatura è stata caratterizzata anche dalla nascita della Consulta corso-sarda, istituita il 28 aprile 2016 durante le celebrazioni de Sa die de Sa Sardigna. L’organismo inter-istituzionale delle assemblee di Corsica e Sardegna ha consentito nelle sedute convocate ad Ajaccio, Cagliari, Santa Teresa e Bonifacio di approvare atti, documenti ed iniziative per raggiungere obiettivi comuni e salvaguardare e valorizzare le identità dei sardi e dei corsi. In particolare, è stato deliberato il riconoscimento della condizione di insularità, in attuazione dell’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Mar. Pi.