Consiglio delle autonomie, una donna al vertice: ecco i retroscena

Paola Secci, sindaca di Sestu, è la prima presidente del Cal. Ma c’è stato bisogno di una spaccatura nel centrodestra e annesso zampino del centrosinistra per far arrivare una donna in cima al Consiglio delle autonomie locali. Il dato politico non toglie (né aggiunge) nulla al traguardo raggiunto dalla Secci, ma diventa cronaca politica buona per capire cosa sta succedendo in Sardegna.

La cartina di tornasole è la mossa fatta a metà assemblea da Graziano Milia, primo cittadino di Quartu, l’ex dem con la bandiera civica che nella terza città sarda, alle Comunali del 2021, ha sbaragliato la concorrenza proprio per la sua capacità di mettere d’accordo tutti. Un po’ come a Sassari è riuscito a fare Nanni Campus.

Milia, nei giorni scorsi, aveva dato la propria disponibilità a diventare il presidente del Cal, perché questo gli aveva chiesto un gruppo di colleghi. Ovviamente in chiave anti-Secci, quota Riformatori, che da mesi chiamava gli altri sindaci per tentare la scalata al Cal. E così la fascia tricolore di Quartu aveva detto sì, pronto a prendere in mano l’eredità di Andrea Soddu, il nuorese che in Barbagia è al secondo mandato in Municipio e non poteva più dividersi tra i due impegni istituzionali.

Ma a servire la ‘trappola’ a Milia, che già due volte, in passato, ha guidato il Cal, è stato un pezzo di centrosinistra, un piccolo gruppo di sindaci che prima si è schierato a favore della leadership quartese, poi si è spostato sulla Secci. Milia, facendo la conta dei voti, avrebbe comunque vinto, ma con uno scarto ridotto, ragion per cui ha preferito il passo indietro, visto che la sua elezione perso il senso dell’unanimità per la quale era stata pensata. A quel punto la Secci è diventata la candidata unica, anche perché è saltata la proposta di Milia di arrivare a una soluzione di transizione, con Soddu riconfermato ancora per qualche mese. Non erano d’accordo né lo stesso sindaco nuorese né la Secci. Al Cal gli elettori sono trentasei.

I protagonisti dell’accordo sulla prima cittadina riformatrice sono stati il consigliere regionale Michele Cossa, di Sestu come la Secci; Paolo Truzzu, a capo del Municipio di Cagliari; Michele Pais, il numero uno del Consiglio regionale. A loro si sono uniti alcuni piccoli Comuni di area centrosinistra che fanno riferimento a Emiliano Deiana, attuale presidente di Anci Sardegna.

Stando a radio tam tam, con l’elezione della Secci si è praticamente votato anche per Anci. Si dice infatti che il patto Cossa, Truzzu e Pais con pezzi della sinistra, ovvero questa nuova alleanza trasversale che passa per Riformatori, Fratelli d’Italia e Lega, dovrebbe restare in piedi pure per la riconferma di Deiana nell’Associazione dei Comuni, dove tempo fa il presidente uscente, ogg consigliere comunale di Bortigiadas, ha espresso il desiderio di restare in sella per un altro mandato. Tanto che nessun’altro amministratore locale ha avanzato proposte di candidature. Resta solo da capire se lo strappo per il Cal, a questo punto, scateni nuovi movimenti. (al. car.)

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