La missiva è arrivata al presidente Christian Solinas. Ma anche alla nuova assessora al Personale, Andreina Farris, e al comandante Fabio Migliorati. Scrive il segretario del sindacato autonomo Saf, Marcello Cucca. Il quale nero su bianco non ha messo parole gioiose. Tutt’altro.
Nel mirino è finito il concorso per dirigenti. I posti sono sette. Cucca rileva “i criteri e i requisiti da beffa”. Segue un rosario di motivazioni, a cominciare dal fatto che “inspiegabilmente possono ricoprire l’incarico di dirigenti anche coloro che hanno conseguito la laurea breve triennale”.
Dal sindacato temono che si tratti di un bando sartoriale. E scrivono ancora: “Il concorso è aperto a tutti, anche agli esterni, a chiunque abbia svolto per almeno cinque anni la professione o ricoperto un ruolo da funzionario in una qualsiasi pubblica Amministrazione. Mentre – rileva Cucca – sono pochissimi i posti riservati agli interni“.
Il Saf ne fa una questione di professionalità e sottolinea: “La procedura e le modalità scelte per questo concorso denotano il più totale disinteresse dell’Amministrazione per le professionalità interne maturate nel Corpo forestale, visto che ai nuovi dirigenti saranno affidate importanti posizioni di comando e sarà personale totalmente estraneo al Corpo. Appare superfluo ricordare che non esiste un concorso pubblico per Questore, Comandante provinciale dei Carabinieri, vigili del fuoco o quant’altro dove l’incarico viene ricoperto da esterni”.
Ancora dalla nota del sindacato: “Appare grottesco che a un’intera categoria di appartenenti al Corpo forestale, quali assistenti e ispettori, anche in possesso della laurea magistrale e magari con master specifici nelle materie di competenza, a cui si aggiunge un’esperienza di almeno quindici anni di servizio, venga quasi totalmente preclusa ogni possibilità di carriera. L’amministrazione invece consente a un libero professionista, anche solo con laurea breve, e magari con un attività ‘farlocca’, di accedere al concorso per direttore di un Ispettorato forestale”.
Il sindacato autonomo chiede un “incontro urgente” ai destinatari della missiva, tra cui il capo del Personale dello stesso Corpo, in modo “da rappresentare una situazione sempre più grave e per la quale, in mancanza di riscontri, saremo costretti ad agire per le vie legali”. (al. car.)