Comunali, voto domiciliare dei positivi: vietato nei centri senza ospedali covid

Potranno votare  da casa soltanto a Nuoro gli elettori positivi al Covid-19 o che si trovano in quarantena o in isolamento fiduciario. Infatti l’ufficio elettorale della Regione ha imposto una stretta che rischia di impedire il voto in diversi centri che il 25 e 26 ottobre dovranno rinnovare le amministrazioni comunali. In una nota, a firma di Sergio Loddo, direttore del servizio statistica elettorale che fa capo alla presidenza della Regione, inviata ai sindaci e responsabili degli uffici elettorali dei Comuni della Sardegna, ai servizi elettorali delle Prefetture, alla direzione generale dell’Ats, al presidente della Corte d’Appello le regole sono chiare. “Il voto domiciliare è consentito solo se vivono in un Comune dove e presente un ospedale covid”. In pratica solo nel capoluogo barbaricino sarà possibile garantire il diritto di voto a chi è positivo o si trova in quarantena o isolamento fiduciario, attualmente si tratta di 2.879 persone.

Una decisione che, inevitabilmente ha scatenato le proteste dei sindaci nei piccoli centri  dove è stata presentata una sola lista e si è obbligati a raggiungere il quorum. “A parte Nuoro, nel resto della Sardegna i positivi e i cittadini in qurantena non possono votare, concorrere alla democrazia, al raggiungimento del quorum”, denuncia il presidente dell’Anci, Emiliano Deiana. Nei piccoli Comuni poi la differenza tra i candidati si misura spesso per una manciata di voti. In questo caso il numero di positivi in isolamento sarà determinate sull’esito finale della consultazione. Il deputato cinquestelle, Mario Perantoni, ha subito segnalato l’anomalia alla ministra dell’Interno Lamorgese, definendo quella dell’ufficio elettorale “una comunicazione priva di qualsivoglia riferimento normativo, assolutamente illegittima, lesiva dei diritti costituzionalmente garantiti: sarebbero centinaia i cittadini privati del proprio diritto all’esercizio dell’elettorato attivo con conseguente sfalsamento del risultato elettorale”.

Anche la consigliera regionale pentastellata, Desirè Manca, è intervenuta con un’interrogazione dove ricorda che “il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”. Ora la palla passa alla Regione che dovrà tenere conto anche di un ordine del giorno dell’opposizione approvato pochi giorni fa in Aula in cui si invita il presidente della Giunta e l’assessore agli Enti locali, Quirico Sanna, a prevedere subito tutti i modelli organizzativi necessari per consentire a chi ne facesse richiesta di esprimere il voto domiciliare. Ma il tempo stringe: per questo il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha depositato un’interpellanza sulla “mancata organizzazione” del servizio per garantire alle persone in isolamento domiciliare il diritto di voto nelle prossime elezioni del 25 e 26 ottobre.

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