Mancano poco più di due mesi alle elezioni nella terza città della Sardegna e i grillini quartesi non hanno ancora certezza sul riconoscimento ufficiale che permetterebbe loro di presentare la lista di candidati sotto insegne ufficiali del Movimento 5 stelle. Le ferree regole prevedono infatti una serie di verifiche sulla regolarità e composizione della lista. Per quanto è debito sapere, a differenza della compagine 5 stelle di Porto Torres, la lista degli attivisti quartesi non sarebbe né definita e né tanto meno trasmessa alla struttura di certificazione che fa capo a Beppe Grillo. Molte le curiosità intorno a una forza politica che alle ultime elezioni ha conquistato in città la prima piazza (34,8% alle europee, 33,3% Camera e 32,13 Senato), distanziando di molte lunghezze il Pd. Nei fatti un primo passo è stato compiuto il 12 febbraio scorso, con una riunione che ha deciso il metodo di scelta del candidato sindaco e chiamato subito dopo i partecipanti a indicare il proprio preferito, senza che preventivamente fossero raccolte disponibilità alla candidatura e presentati relativi curricula.
La polemica
Leggendo la convocazione del 12 febbraio si scopre che gli iscritti al Meet up Quartu 5 Stelle (associazione privata che non rappresenta il Movimento) sono gli unici ad essere stati invitati a prendere parte all’importante riunione. È accaduto con una email su cui stranamente non era ravvisabile alcun esplicito riferimento alla votazione – poi effettivamente tenuta – per il candidato sindaco. Altro motivo di polemiche è il luogo prescelto per la riunione, così come il giorno e orario (uno studio privato, nella prima serata di un giorno feriale). Insomma, non tutti gli iscritti quartesi al Movimento sono stati informati dell’evento, un vulnus che si sarebbe potuto evitare se i coordinatori del Meet up quartese si fossero rivolti allo Staff di Beppe Grillo, invitando lo stesso a contattare tutti gli iscritti, senza esclusioni, fissando la riunione in un locale pubblico o quanto meno in orari non lavorativi, con notizia ai media che avrebbe assicurato la massima pubblicità. In questo caso, molto probabilmente, si sarebbero evitate le accese critiche che stanno ora montando, ma soprattutto si sarebbe favorita la piena partecipazione e più ampia, trasparente competizione.
La riunione del 12 febbraio
“A Quartu i principi di partecipazione, trasparenza e condivisione del Movimento sono stati traditi col voto di pochissimi iscritti”. In sintesi è questa l”accusa mossa da diversi attivisti 5 stelle. Nei verbali della riunione del 12 febbraio è possibile riscontrare la spaccatura venutasi a creare. Con 16 voti il Meet up Quartu 5 Stelle ha deciso di identificare il metodo di scelta del candidato sindaco attraverso voto segreto, con preferenza secca non preceduta da presentazione ed esame dei candidati (rimasti segreti fino all’apertura dell’urna). Le due alternative (condorcet o voto palese) al metodo di scelta, hanno raccolto complessivamente 19 voti, non sufficienti a ribaltare la decisione di procedere col voto segreto, cosa che ha determinato un acceso scontro tra gli aderenti al Meet up, subito manifestatosi con l’abbandono della sala di una parte dei partecipanti, che avrebbero intavolato un’animata contestazione, almeno fino a quando è stata distribuita la scheda per indicare il nome del candidato sindaco. Terminato il voto, l’urna elettorale è stata sigillata e, stranamente, non si è provveduto all’immediato scrutinio. La riunione è stata quindi aggiornata al 18 febbraio, ufficialmente per dare modo di votare ad altri iscritti. Il verbale non dice però dove è stata custodita l’urna, nè chi si è fatto carico di vigilare sulla stessa. E tanto meno – altro motivo di polemiche – contiene i nominativi dei partecipanti alla riunione. Di piu: per quanto si apprende dalle critiche mosse dagli attivisti, prima delle operazioni elettorali non sarebbero stati verificati i requisiti necessari per l’espressione del voto in capo agli aventi diritto.
La riunione del 18 febbraio
Anche per questo evento le critiche non sono mancate (sostanzialmente le stesse del 12 febbraio), come del resto è possibile rilevare sia nel verbale della riunione che dai commenti poco teneri degli attivisti, rinvenibili in rete. L’urna di voto, sigillata nella precedente assise, è stata riaperta e le operazioni di voto per il candidato sindaco sono così riprese, vedendo in ultimo la vittoria di Gianluca Tocco, con 25 preferenze espresse dai 44 aventi diritto al voto. A questo punto Tocco è stato chiamato a dichiarare la propria disponibilità, cosa che avrebbe immediatamente fatto. L’indicazione di Tocco come candidato sindaco è stata ulteriormente confermata dopo un breve esame dello stesso da parte degli attivisti, la cosiddetta “griglia”. Se tutto andrà per il meglio, sempre che non saltino fuori scheletri nell’armadio (che secondo il Non Statuto 5 Stelle farebbero immediatamente perdere le condizioni di rappresentanza del Movimento), alle prossime elezioni Quartu Sant’Elena potrà esprimersi su un candidato sindaco scelto da 25 attivisti del Meet up grillino.
Il candidato sindaco
Gianluca Tocco, nato a Catania, laureato in scienze politiche, iscritto al Meet up Quartu 5 Stelle (dopo le elezioni politiche del 2013), già propostosi come candidato alle elezioni regionali nella famigerata Road Map 5 stelle (quella platealmente scomunicata da Beppe Grillo), si presenta così nel sito dei grillini quartesi: “Ho 50 anni, sono sposato ed ho un figlio di 13 anni. Lavoro da più di 20 anni in Regione (è funzionario alla Direzione generale della presidenza, ndr) e conosco molto bene le logiche partitiche e le dinamiche di funzionamento dell’apparato pubblico. Do ampia disponibilità per le problematiche di livello regionale, esempio zona franca trasporti energia autonomia speciale sovranità ma come cittadino quartese do adesione alle problematiche cittadine ed in particolare quelle del litorale, dove vivo. La libertà vera è quella del cittadino come detentore di diritti oltre che di doveri e ci distingue dalla sudditanza ad un potere tirannico e dittatoriale”.
La scelta dei candidati al Consiglio e per la giunta comunale
L’appuntamento è fissato per oggi, in via Praga (ore 19). Anche in questo caso nessuna pubblicità è stata data nei mezzi di informazione. Gli unici ad essere informati sono gli iscritti al Meet up (che non necessariamente devono essere iscritti al Movimento), o coloro che fortunatamente ne hanno avuto notizia collegandosi alla pagina Facebook dell’associazione. Terminata questa fase e, soprattutto, acquisiti tutti i certificati penali dei candidati prescelti, rigorosamente esenti da carichi pendenti, gli attivisti cinquestelle potranno inviare allo Staff di Beppe Grillo la richiesta ufficiale di certificazione della lista. Sperando, naturalmente, che allo stesso non arrivi eco delle polemiche locali, soprattutto sul metodo e scelta dei candidati, tanto da spingere il leader del Movimento, nuovamente, a non concedere il simbolo del Movimento per mancanza di trasparenza, partecipazione e condivisione nelle decisioni. In questo caso, si capisce, gli avversari politici locali, Pd in primis, festeggerebbero con lo spumante.
Francesco Corda