Massimo Zedda di nuovo sindaco di Cagliari. “Ora una amministrazione all’altezza della città”

di Andrea Tramonte

Massimo Zedda ha voluto ricordare Giacomo Matteotti nel centenario dell’assassinio e Enrico Berlinguer a 40 anni dalla morte. “In un momento come questo mi piace pensare a coloro che hanno dato la vita per i diritti e la libertà – ha detto il presidente dei Progressisti -. Con la modestia che ci contraddistingue, vogliamo ricordarli: nel nostro piccolo cerchiamo di portare il testimone di quegli ideali, a Cagliari, nella Città metropolitana, in Regione. Valori e principi ai quali bisogna ispirarsi sempre, anche nella quotidianità”. Zedda si è presentato nel punto stampa allestito in via Emilia scortato da Guido Portoghese e dal segretario regionale del Pd, Piero Comandini, che ha fatto gli onori di casa: “I cittadini hanno deciso che che Massimo Zedda debba essere il nuovo sindaco di Cagliari”, ha detto accompagnato dagli applausi dei supporter.

Tra le 18 e le 19 ancora pochi dati ufficiali – il sito del ministero dell’Interno e quello del Comune li caricano con lentezza estrema – ma le proiezioni e poi i primi voti scrutinati non lasciano scampo: la differenza rispetto ad Alessandra Zedda è tale che la candidata del centrodestra ha chiamato il suo sfidante per riconoscere la sua vittoria e fargli gli auguri di buon lavoro. Fair play politico al quale il sindaco di Cagliari ha ricambiato. “Ringrazio anche le avversarie e gli avversari – ha detto -, per la correttezza e la serietà riscontrata in campagna elettorale. Nessuna caduta di stile, niente che abbia alternato il rapporto normale tra antagonisti. La rissa in politica, la maleducazione, allontanano i cittadini. Non trasferiscono uno stile istituzionale alle persone. Questa campagna è stata caratterizzata da toni fermi ma corretti”.

E il ringraziamento anche alla coalizione che lo ha sostenuto, quel Campo largo a trazione Pd-M5s che nonostante le divisioni a livello nazionale in Sardegna sembra funzionare. “La differenza la fa la buona politica, i candidati nel territorio – Nell’Isola abbiamo un dato in controtendenza, con un Campo largo che si consolida elezione dopo elezione e che porterà a una stretta collaborazione tra Regione e amministrazioni comunali. Tutte. Mi piace ricordare che le tante occasioni di sviluppo che si possono creare dal basso potrebbero determinare uno modello di crescita omogeneo e diffuso”.

Il sindaco eletto per la terza volta si schermisce: “Non sono uno che si emoziona facilmente e abbiamo i piedi ben piantati sulle cose che ci sono da fare”, dice. Poi però si lancia in una dichiarazione d’amore per Cagliari: “La città la percepisco, la respiro, mi piace fermarmi a parlare con le persone – dice -. Ci tengo. C’è una percezione di qualità della vita altissima ma l’amministrazione non è stata apprezzata negli ultimi anni. Dobbiamo ripristinare questa sintonia, con una amministrazione che sia all’altezza”. Priorità alla gestione quotidiana, certo, con la gestione dei cantieri, la pulizia della città, ma con l’obiettivo anche “di guardare al futuro, volare alto: con gli eventi, con nuove occasioni di sviluppo e di crescita per Cagliari”. 

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