Comunali, 390mila sardi alle urne. Attesa per Cagliari, Sassari e Alghero

È il giorno delle Amministrative in ventotto Comuni dell’Isola che oggi eleggeranno sindaci  (61 candidati) e consiglieri comunali. In Sardegna sono chiamati alle urne 390.066 elettori, per un totale di oltre 430mila abitanti. Si vota in una sola giornata, dalle 7 alle 23, e subito dopo la chiusura comincerà lo spoglio che verrà seguito in diretta da Sardinia Post da stasera alle 23. Ogni elettore deve presentarsi al seggio con un documento di identità valido e con il certificato elettorale: per chi deve richiedere particolari certificazioni, ogni Comune ha predisposto un’apertura degli uffici per risolvere le situazioni.

Si vota anche a Cagliari, capoluogo di regione e città più popolosa con i suoi 149 mila abitanti. Al voto anche Sassari, seconda città dell’Isola (123 mila abitanti), insieme ad Alghero che invece ne ha poco oltre i 40mila. Anche per questa tornata non ci sono candidati ad Austis che, compreso nell’elenco dei comuni al voto, verrà commissariato.

Alle elezioni amministrative la discriminante è il numero di abitanti maggiore o minore rispetto ai 15.000. Per i centri che superano questa cifra è previsto un turno di ballottaggio, previsto per il 29 giugno, se nessuno dei candidati otterrà il 50 per cento più uno di voti validi. In questa tornata sono cinque i comuni coinvolti: Cagliari, Sassari, Alghero, Monserrato e Sinnai. Per tutti gli altri, invece, la questione si risolverà nella sola giornata di oggi e verrà eletto sindaco chi otterrà il maggior numero di voti validi. Al vincitore verranno assegnati i due terzi dei seggi, mentre i restanti verranno ripartiti in maniera proporzionale tenendo conto della somma dei voti di lista più quelli di ogni singolo candidato.

Sono nove i Comuni in cui si è presentato soltanto un candidato sindaco con una mono lista: Onanì, Ortueri, Sarule, Magomadas, Sorradile, Illorai, Putifigari, Esterzili e Genoni. Per i candidati sarà sufficiente raggiungere il 50 per cento degli elettori per essere eletti.

Anche per i centri in cui è previsto il ballottaggio, la partita si risolverà in giornata per i candidati consiglieri comunali. Il numero degli eletti varia a seconda della popolazione del Comune: in quelli sopra i 100 mila abitanti, in questo caso Cagliari e Sassari, ci sono 34 seggi a disposizione. Sono, invece, 24 i posti nelle assise cittadine dei centri che superano i 25mila abitanti (soltanto Alghero), mentre sono 20 i consiglieri eletti nei Comuni tra i 15mila e i 25mila abitanti. Sopra i cinquemila verranno eletti sedici consiglieri, mentre sono dodici per i Comuni che superano i mille e, infine, dieci per quelli che non superano questa cifra.

In questa tornata elettorale spetta a Sorradile la palma di comune più piccolo al voto con 417 abitanti. Sono, invece, dodici i centri che tornano al voto per scadenza diversa rispetto a quella dei cinque anni di mandato per il sindaco.

Nei Comuni inferiori a 15mila abitanti, nella scheda è indicato il nome o i nomi dei candidati alla carica di sindaco, a fianco al simbolo della lista collegata. L’elettore può votare per il sindaco tracciando una ‘X’ nel simbolo e può esprimere la preferenza per un candidato consigliere comunale, compreso nella lista.

In quelli in cui si superano i 15mila abitanti cambiano le regole per esprimere il voto. Infatti, si può votare una lista tracciando un segno sul simbolo, in questo caso il voto va anche al candidato sindaco collegato. Si può anche votare soltanto per il candidato sindaco, mettendo la croce sul nome: in questo caso nessuna lista avrà conteggiata la preferenza. Per esprimere la preferenza per i consiglieri comunali è possibile scrivere il nome a fianco al simbolo. Quando si vota in un comune con oltre 15mila abitanti è ammesso il voto disgiunto, ossia la possibilità di votare per un candidato sindaco e per una lista e i consiglieri non collegati. Dai cinquemila abitanti in su, è prevista la doppia preferenza di genere che permette di votare due persone della stessa lista, purché siano di sesso diverso.

Nei centri più popolosi viene eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi. Se nessuno riesce a superare questa soglia si va al ballottaggio al quale parteciperanno i due più votati nella prima tornata. Al ballottaggio vale la conta secca dei voti. Diversa la situazione per le liste che devono superare la soglia di sbarramento al 3 per cento per entrare nella ripartizione dei seggi in due casi, vengono attribuiti totalmente col sistema proporzionale (metodo D’Hondt). Ciò succede quando una lista o una coalizione raggiunge la maggioranza assoluta (50 per cento più uno dei voti) o quando le stesse non superano il 40. Nella fascia intermedia, tra il 40,01 e il 49,9 per cento, scatta invece il premio di maggioranza che dà diritto al 60 per cento dei seggi totali. In questo caso il metodo D’Hondt si segue solo per assegnare il restante 40 per cento dei posti in Consiglio. C’è, infine, un ulteriore sbarramento del 2 per cento all’interno della coalizione.

Matteo Sau

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