Passo avanti verso l’istituzione del Comparto unico di contrattazione collettiva per i dipendenti degli enti locali e del sistema Regione. La prossima Manovra finanziaria prevede uno stanziamento di 30 milioni di euro per il 2027, finalizzato ad armonizzare il trattamento economico e giuridico del personale dei comuni con quello dei dipendenti regionali. Lo ha annunciato l’assessore al Bilancio, Giuseppe Meloni, durante un’audizione presso la Commissione autonomia del Consiglio regionale, dedicata alla proposta di legge per l’attuazione del Comparto unico.
Questo finanziamento, ha sottolineato Meloni, dimostra l’impegno della Regione a proseguire lungo il percorso della riforma, consapevoli tuttavia che le risorse necessarie, una volta a regime, saranno di gran lunga superiori. “Sarà indispensabile – ha dichiarato l’assessore – ottenere un contributo dallo Stato per garantire che la Regione non debba sacrificare altre politiche importanti per finanziare questa riforma”. Meloni ha identificato tre linee d’azione che la Regione dovrà perseguire, attraverso un dialogo con il Governo centrale: la vertenza sugli accantonamenti, la quantificazione delle risorse necessarie per ridurre il divario legato all’insularità, e la contrattazione per gli enti locali, a cui sono state delegate sempre più funzioni senza però garantire le risorse necessarie.
Durante la stessa audizione, l’assessora agli Affari generali, Mariaelena Motzo, ha rimarcato l’importanza cruciale del Comparto unico per garantire equità e giustizia nei confronti del personale degli enti locali, spesso costretto a lavorare in condizioni di disagio a causa delle limitate risorse umane e finanziarie. “L’istituzione del Comparto unico è fondamentale – ha dichiarato Motzo – soprattutto per i dipendenti degli enti locali, che spesso si trovano a dover gestire funzioni complesse con mezzi limitati”. Tuttavia, l’assessora ha evidenziato anche alcune criticità tecniche presenti nella proposta di legge, in particolare sul fronte della contrattazione. “È essenziale – ha spiegato Motzo – approfondire questi aspetti dal punto di vista normativo e giuridico, facendo i passi giusti per evitare che lo Stato ci abbandoni”. Gli enti locali, ha ricordato, svolgono funzioni delegate dallo Stato, e non si può permettere che la Regione debba farsi carico dell’intero costo del personale.