Il futuro dei vertici delle aziende sanitarie resta al centro del dibattito politico con tensioni crescenti nella maggioranza che sostiene la presidente Alessandra Todde. Dopo le indiscrezioni su una possibile accelerazione del processo di commissariamento, è arrivata una parziale frenata, maturata al termine di un confronto serrato tra la governatrice e una delegazione del Partito democratico.
Il nodo è la legge di riforma della sanità approvata dal Consiglio regionale il 6 marzo, che prevede la decadenza automatica dei direttori generali delle Asl. Una norma che ha attirato l’attenzione del Governo e del ministero della Salute: l’impugnazione della legge di fronte alla Corte Costituzionale appare ormai quasi certa, e potrebbe arrivare già nella prossima riunione del Consiglio dei ministri.
In questo clima di incertezza, la presidente Todde avrebbe voluto chiudere la partita nelle ultime ore, portando in Giunta una delibera per la nomina dei commissari che sostituirebbero gli attuali vertici. Ma il tentativo si è scontrato con la contrarietà del Pd, che ha chiesto una pausa di riflessione, anche in considerazione della mancanza di un’intesa politica sui nomi da indicare.
Secondo fonti interne alla maggioranza, l’ostacolo principale riguarda proprio la composizione della lista dei nuovi commissari, dove si percepirebbe un forte squilibrio a favore delle proposte avanzate dal Movimento 5 Stelle, il partito della presidente, a scapito delle altre forze della coalizione.
Durante l’incontro di ieri a Villa Devoto, Pd e M5s hanno comunque concordato su un punto: la necessità di chiudere la questione prima che il Consiglio dei ministri formalizzi l’impugnazione della legge. Il termine previsto per le nomine scade infatti il 27 aprile, ma il calendario gioca a favore della giunta regionale. Le festività del 25 aprile, la domenica del 28 e le celebrazioni per Sa die de sa Sardigna offrono una finestra utile per rinviare il varo della delibera. Inoltre, la morte di Papa Francesco e il conseguente lutto nazionale potrebbero spostare al 29 aprile la prossima riunione del Consiglio dei ministri, regalando così ulteriore margine alla Regione.
Proprio per quella data, salvo nuovi scossoni, si prevede la convocazione della Giunta regionale per il via libera definitivo ai commissariamenti. Un appuntamento che potrebbe arrivare con qualche ora di anticipo rispetto alla decisione del governo. Sempre che nel frattempo si trovi un accordo tra le forze della maggioranza.