Lo stop alla pubblicazione dei dati giornalieri sul Covid-19 è “un passo indietro sulla trasparenza” che va “ripristinata immediatamente” a beneficio della comunità scientifica e della popolazione. Questa è la richiesta la Fondazione Gimbe, organizzazione indipendente che dal 1996 promuove attività di formazione e ricerca in ambito sanitario, ha inoltrato al ministero della Salute.
Per Gimbe, che ha sede a Roma ed è guidata dal medico Nino Cartabellotta, i dati sull’andamento della pandemia devono restare “patrimonio comune“. Invece il 28 ottobre il dicastero della Salute in mano a Orazio Schillaci, ha disposto la sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino sanitario sulla pandemia che verrà reso pubblico con cadenza settimanale.
Da fine ottobre risulta quindi interrotta anche la pubblicazione quotidiana dei dati sull’occupazione dei posti letto in Terapia intensiva, monitoraggio realizzato dell’Agenzia nazionale dei Servizi sanitari regionali (Agenas). Al momento, pertanto, la Fondazione Gimbe “è impossibilitata a garantire l’analisi della situazione ospedaliera resa in questi due anni di pandemia a beneficio di cittadini, Istituzioni e organi di informazione”.
“È inaccettabile – dice Cartabellotta – che il pubblico accesso al patrimonio comune dei dati quotidiani sulla circolazione dei virus venga interdetto con un anacronistico passo indietro sulla trasparenza. Per questo la Fondazione Gimbe ha inviato al ministro Schillaci una richiesta di ripristino immediato della pubblicazione, i dati devono essere disponibili non solo alle autorità competenti ma anche alla comunità scientifica e alla popolazione intera”.