Nell’attuale contesto di crisi istituzionale servono alcune qualità fondamentali alla classe dirigenziale isolana secondo Anthony Muroni, direttore di TeleSardegna e presidente della Fondazione Mont’e Prama
di Anthony Muroni
C’è un modo che la classe politica sarda ha, tutta, per uscire da questa spiacevole situazione ed è quello di dimostrare serietà, generosità, intelligenza, rispetto per le istituzioni, amore per la Sardegna.
Come ho già detto a caldo, tutta la classe dirigente – compresi noi del mondo dell’informazione – è corresponsabile della gestione di questa crisi. Mi aspetto che la maggioranza gestisca con estrema serietà questo momento: buttarla in caciara e deligittimare le istituzioni e le regole non aiuterebbe né la Sardegna né la stessa presidente Todde, né la sua maggioranza.
Mi aspetto misura nelle parole, trasparenza nei passaggi istituzionali, senso di responsabilità e inclusività. Inclusività perché questo passaggio va gestito con la più ampia condivisione e non certo assecondando le tifoserie assetate di vuote rivincite o che irresponsabilmente gridano al complotto.
La maggioranza ha l’onere di indicare la strada per uscirne e, nel frattempo, deve assicurare la governabilità. Perché la Regione ha immediatamente bisogno di adottare un bilancio pluriennale, ha bisogno di risposte urgenti su sanità, trasporti, opere pubbliche, Province, scuola, crisi idrica, etc etc etc.
Qualcuno è davvero convinto che si possa governare con efficacia se si aprono sei mesi di guerra civile e si assecondano i matti di Facebook? Questo è il momento di spogliarsi della comodità di essere di parte e includere, condividere e invitare tutti – per primi se stessi – alla responsabilità.
Il discorso vale esattamente alla stessa maniera per l’opposizione: si ha l’occasione per riscattare l’immagine di una politica che pensa solo a salvare lo stipendio e a piazzare consulenti o accontentare amici. Sì può dare una mano non a Todde o al Pd ma alla Sardegna, per uscire dal guaio in cui siamo finiti senza distruggere le istituzioni e minare il funzionamento di settori chiave.
Non lo so come finirà la questione aperta dalle verifiche del Collegio di garanzia né so chi ha ragione o chi, fra mesi, la spunterà. So però che la Sardegna avrebbe e ha bisogno di una classe politica responsabile.
Per intenderci: non si può fare finta di nulla che niente sia successo ma non si può nemmeno chiedere elezioni anticipate al buio. Ognuno si faccia un esame di coscienza e oltre al proprio orgoglio e alla propria convenienza, pensi al bene pubblico. Ci pensi bene e adotti le decisioni conseguenti.