Il centrosinistra dice “ni” alla Barracciu. Sel e Rossomori mantengono le riserve

Il centrosinistra prende tempo e mette il programma al centro del dibattito politico. Un compromesso tra chi, come il Pd, chiedeva l’investitura definitiva per Francesca Barracciu candidata al governo dell’Isola e gli alleati, Rossomori e Sel in testa, che invece hanno sollevato perplessità quando non veri e propri veti. Spiega Francesco Agus, che ha rappresentato Sel al vertice: “Abbiamo trovato una mediazione sul programma. Avvieremo un confronto con la candidata uscita dalle primarie del Pd. Ma riguardo alla leadership della Barracciu per noi non è cambiato nulla  rispetto a quanto abbiamo detto nei giorni scorsi”.

Il risultato è appunto “un percorso di approfondimento programmatico sotto la responsabilità di Francesca Barracciu, a partire dal programma della coalizione e dai manifesti presentati alle primarie dai candidati”, come recita il comunicato del centrosinistra.

Nelle settimane scorse si sono moltiplicate le prese di posizione polemiche degli alleati del Pd, su tutti i Rossomori, che hanno sollevato la questione giudiziaria e auspicato un passo indietro da parte di chi avesse ricevuto anche un solo avviso di garanzia. Queste polemiche si sono aggiunte a quelle già sollevate da Sel e Idv, che non avevano partecipato alle primarie. Ma mentre l’Italia dei Valori ha sostanzialmente dato il suo assenso alla candidatura Barracciu, non altrettanto ha fatto Sel. Che continua a chiedere di azzerare tutto e ripartire dal programma, pur senza chiedere esplicitamente un candidato alternativo.

Le posizioni non sono sostanzialmente mutate dopo il lungo vertice di questa mattina, quasi quattro ore, in cui i vari partiti hanno confermato le loro posizioni. Per il Pd erano presenti sia il segretario Silvio Lai sia la candidata Francesca Barracciu, per Sel il coordinatore provinciale di Cagliari Francesco Agus, Giommaria Uggias per l’Idv, Paolo Mureddu per i Rossomori, Roberto Capelli per il Centro democratico, Enrico Piras per l’Upc, Giovannino Deriu e Alessandro Corona per Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani.

Non c’era il partito dei sardi di Paolo Maninchedda, ma ormai l’ex consigliere sardista è considerato all’interno della coalizione.
Francesca Barracciu ha chiesto in maniera esplicita una sorta di conferma collegiale alla propria candidatura, che però ancora non è arrivata. E sulla quale, specie il Pd, continuerà una operazione di “moral suasion” nei confronti degli alleati più recalcitranti.
Non c’è stato nessun veto, né si è parlato di candidature alternative, ma il problema resta sul tavolo.

Il compromesso è stato trovato sul programma, che andrà discusso collegialmente a partire da un prossimo vertice fissato tra due settimane, mentre nel frattempo in maniera informale continueranno i contatti. Forse anche un modo per guadagnare altro tempo e capire se dal Palazzo di Giustizia di Cagliari sono in arrivo schiarite o nuove nubi. In quest’ultimo caso, un ripensamento generale sarebbe quasi scontato.

Alberto Urgu

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