Centri antiviolenza e case accoglienza: nuove risorse per la rete di protezione

Sono otto i centri antiviolenza in Sardegna, strutture alle quali si rivolgono le donne che hanno subito maltrattamenti, spesso e soprattutto all’interno delle mura domestiche. Strutture che per funzionare hanno bisogno di finanziamenti così come ne hanno bisogno le cinque case di accoglienza che nell’Isola forniscono alloggio sicuro alle donne ma soprattutto ai bambini vittime di violenza con l’obiettivo di proteggerli e salvaguardare l’incolumità fisica e psichica.

Una rete che potrà contare su un finanziamento di un milione e mezzo di euro stanziati dalla Giunta su proposta dell’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu che si sofferma sui numeri preoccupanti di un fenomeno che non sembra arginarsi: “In Italia, ogni giorno, oltre cento donne si rivolgono ai centri anti violenza e quasi una su tre, fra i sedici e i settanta anni, ha subito una qualche forma di abuso fisico o sessuale. Molto spesso le violenze si consumano in ambito familiare, per loro natura più difficili da dichiarare e denunciare. Come Regione abbiamo il dovere, istituzionale e morale, di dare aiuto e sostegno a tutte le donne che si trovano in questa condizione”.

C’è un aspetto fondamentale che accompagna tutte le campagne di sensibilizzazione e qualsiasi forma di azione mirata a evitare episodi di questo tipo ed è lavorare sul blocco psicologico che impedisce a molte donne, soprattutto se la violenza si subisce in ambito domestico, a denunciare. Nieddu sottolinea “l’importanza che sempre più donne denuncino le situazioni di violenza, nella consapevolezza di poter contare sulle istituzioni. Noi vogliamo lanciare un segnale in questa direzione”. Il lavoro svolto dai centri antiviolenza è fondamentale sia per la protezione della donna ma anche per il percorso di fuoriuscita dalla condizione di vittima. Stessa cosa per le case di accoglienza chiamate a proteggere donne e minori e restituire loro una vita normale.

I destinatari delle risorse regionali (che sono un milione di euro) sono gli enti gestori degli istituti nati con la legge regionale del 2007, il 70 per cento di queste risorse sarà per le case di accoglienza e il trenta per i centri antiviolenza. Altri 545mila arrivano dal fondo relativo alle politiche sui diritti e pari opportunità e serviranno in parte per aumentare lo stanziamento regionale, mentre il 33 per cento verrà destinato alla nascita di nuovi centri antiviolenza.

 

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