Fiume Santo, verso commissione parlamentare sugli sversamenti di olio

Non cala l’attenzione sulla centrale elettrica di Fiume Santo, gestita per anni dalla multinazionale E.On e ora di proprietà della Eph. Nei prossimi giorni la commissione Ambiente della Camera dovrà decidere sull’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta con l’obiettivo di fare luce sulle cause degli sversamenti di olio combustibile nei terreni che circondano l’area. La proposta, presentata a giugno dal deputato sardo Nicola Bianchi (M5S) e dalla collega Marialucia Lorefice è stata assegnata mercoledì, in sede referente, alla commissione Ambiente della Camera.

La commissione d’inchiesta, se istituita, avrà il potere di indagare sull’entità e sulle cause degli sversamenti, raccogliere dati e informazioni e verificare l’esistenza di eventuali responsabilità per segnalazioni del fenomeno omesse o tardive. Sullo stesso caso è in corso un’indagine della Procura della Repubblica di Sassari: ad aprile, il comando della guardia di finanza di Sassari aveva eseguito un blitz nella centrale. Secondo i magistrati, i manager E.On avrebbero omesso di segnalare alle autorità competenti che vi erano continui sversamenti di olio combustibile nei terreni sottostanti i serbatoi di alimentazione dei gruppi 1 e 2 della centrale termoelettrica e avrebbero consentito, in questo modo, la contaminazione dei terreni e delle falde acquifere. L’assegnazione alla commissione Ambiente è solo un primo passo: sull’istituzione dell’inchiesta sarà necessario il parere di altri organi di Montecitorio.

Michele Spanu

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