Caso Todde, la presidente è convinta: “Le ragioni sono dalla mia parte, la legislatura andrà avanti”

di Lorenzo Musu

“Penso di avere tutte le ragioni dalla mia parte”. Ne è convinta Alessandra Todde, presidente della Regione, questo pomeriggio impegnata nella sede di viale Trento per l’approvazione del Piano regionale di sviluppo. I riflettori, come previsto, erano però rivolti sul tema della decadenza, di cui la presidente Todde risponderà il 3 febbraio. “Non vedo l’ora che arrivi il momento della decisione – dice la presidente -. Se c’è un problema di conflitto di attribuzioni, di spese, lo vedranno gli organi competenti”.

“Ancora non è stato depositato il ricorso, siamo fiduciosi verrà fatto a giorni. L’obiettivo è concludere in settimana, l’importante è che si faccia un bel lavoro. Il 3 febbraio riferirò in Aula – afferma la Todde -, una volta che terminato il lavoro degli avvocati. La legislatura proseguirà fino a quando non parleranno gli organi competenti, la magistratura. Io continuo a lavorare, in maniera ordinaria. Credo nella magistratura e voglio che esprima un giudizio sereno”.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva commentato la situazione anomala della Todde, dicendo che non avrebbe gioito se quest’ultima fosse decaduta. “Ho apprezzato le parole di Meloni. Mi sono suonate buone, anche rispetto a quello che molti dei suoi colleghi hanno detto: si è garantisti per alcuni, giustizialisti per altri”.

Anche Giuseppe Conte del M5s era tornato sul caso, difendendo la Todde, anche se più tardi di quanto ci si aspetta da un capo di partito. Ma il motivo è semplice: “Ho chiesto io a Conte di non parlare – ammette la presidente sarda. Penso che parlare prima del dovuto, improvvisando, sia stupido”. La Todde si è poi espressa sul suo rapporto con il Pd dopo le recenti peripezie: “Credo di aver sentito più la Schlein di Conte, il rapporto con il Pd è ottimo. Mi sento pienamente legittimata, lo dico a testa alta. Sono molto convinta del fatto che noi faremo il nostro percorso, lascio che la minoranza ci attacchi, lo ritengo davvero irresponsabile”.

Proprio sull’opposizione la presidente della Regione ha speso parole tutt’altro che dolci. “Consiglierei alla minoranza di guardare a casa loro, a casa nostra ci pensiamo noi. Siamo legittimati a governare e governiamo, gli organi decidono e aspetteremo serenamente le decisioni. Sono convinta che i sardi vogliano questo, un lavoro sereno e continuo, se poi dovremmo ritornare al voto lo faremo. E conclude chiarendo: “Voglio precisare che non sono accusata per truffa di Stato, non sono la Santanchè. Consiglierei alla minoranza di guardare a casa loro, che a casa nostra ci pensiamo noi”.

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