Caso Todde, in aula la mozione della maggioranza per il ricorso davanti alla Consulta: scontro con l’opposizione

Il caso della decadenza della presidente Alessandra Todde ancora al centro dei lavori del Consiglio regionale sardo. Questa mattina è approdata in aula la mozione firmata dai capigruppo di maggioranza che impegna la giunta a deliberare, entro il 4 marzo, la proposizione di un ricorso davanti alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni tra enti.

Obiettivo, “ottenere una pronuncia a tutela della posizione e delle prerogative costituzionali degli organi regionali di direzione politica”, ed “esperire ogni altro rimedio giurisdizionale percorribile al fine di ripristinare la legalità violata”. In definitiva, di valutare, “a tutela delle prerogative dell’organo consiliare, l’intervento nel giudizio dinnanzi alla Corte costituzionale che verrà instaurato e ogni altro rimedio giurisdizionale percorribile al fine di ripristinare la legalità violata”.

La tesi della maggioranza è che il Collegio elettorale che ha emesso l’ordinanza non sarebbe competente a esprimersi sulla decadenza della governatrice, perché la competenza è circoscritta alle cause di decadenza che colpiscono i consiglieri elettivi, mentre Todde lo è di diritto. Il provvedimento del Collegio di garanzia “nella misura in cui presuppone il potere- invero inesistente- del medesimo Collegio in ordine alla decadenza del presidente eletto a suffragio universale e diretto, interferisce indebitamente nella dinamica della forma di governo regionale per come disciplinata da norme costituzionali”, si legge nel documento.

In mattinata i lavori sono anadati a rilento proprio sul fronte della mozione. Dopo aver rinviato alle commissioni il disegno di legge sulla tutela della flora autoctona della Sardegna e approvato all’unanimità una norma tecnica sulla classificazione dei Comuni capoluogo per l’assegnazione dei segretari comunali, il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, ha sospeso la seduta per mezz’ora per rivedere alcune parti della mozione presentata dal Campo Largo, per evitare uno scontro con le opposizioni. Il centrodestra, infatti, ritiene il testo proposto dalla maggioranza irricevibile, in particolare sui passaggi della “legalità violata”.

 “La mozione della maggioranza? Nessuno ci ha parlato di revisioni del testo, se non la correzione dei riferimenti alla legalità. Per noi tutto l’impianto resta comunque irricevibile, quindi la posizione è di estrema contrarietà”. Così Paolo Truzzu, capogruppo di Fdi nel Consiglio regionale sardo. “Voglio essere ancora più chiaro- spiega Truzzu ai cronisti-. Ci sembra che questa mozione sia un tentativo di allungare il brodo e di salvare la poltrona, più che difendere le prerogative del Consiglio. Quindi per noi rimane una mozione irricevibile”. 

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