Caso Todde, il team legale deposita il ricorso e chiede sospensiva: “Richiesta di decadenza illegittima”

di Vito Fiori

È stato appena depositato il ricorso contro il dispositivo di decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde. Il nutrito team legale, composto da Benedetto e Stefano Ballero, Giuseppe Macciotta e Priamo Siotto, ha chiesto la sospensiva e ha definito ogni singolo punto su cui poggiare la tesi difensiva per cercare di ribaltare il provvedimento del Collegio di garanzia della Corte d’appello. Sono sicuri, gli avvocati, che le contestazioni sul rendiconto delle spese elettorali della Todde non configurino le fattispecie richieste per la decadenza e che le stesse siano quindi illegittime.

Ci sono voluti 24 giorni, la notifica del provvedimento è del 3 gennaio scorso, per studiare attentamente il caso e impostare le controdeduzioni prima di cliccare sulla tastiera di un pc e depositare le 35 pagine del ricorso. Adesso si tratta di aspettare che il giudice ordinario legga gli atti e assuma una prima decisione, anch’essa non definitiva e quindi impugnabile. Insomma, l’affaire Todde entra nel vivo dopo oltre tre settimane in cui si è sentito di tutto e di più da costituzionalisti, amministrativisti, giuristi più o meno illustri, che hanno espresso i loro pareri, peraltro non sempre concordanti. D’altronde è il primo caso in Italia e la giurisprudenza, dunque, non poteva contare su precedenti specifici che fanno legge e indirizzo.

E poi il fuoco incrociato delle minoranze in consiglio regionale che, a giorni alterni, chiedevano le dimissioni della Todde arrivando, solo la Lega in verità, a promuovere una raccolta firme con risultati risibili. Ecco, a bocce ferme forse le accuse e le polemiche si attenueranno in attesa del primo passaggio formale del caso Todde. Non mancano comunque i commenti. “Siamo sicuri che nel centrodestra sardo siano tutti contenti di affrontare elezioni anticipate?”. Se lo chiede Giovanni Satta, segretario regionale di Alleanza Sardegna ed ex consigliere regionale non riconfermato alle ultime elezioni. Che sottolinea: “Se sarà decadenza oppure no saranno i giudici e solo loro a deciderlo. E se dovesse essere confermata la decadenza, non sarà certo per colpa di poteri forti o di avversari politici. Io ho naturalmente una mia idea in proposito, anche su come dovrebbero andare le cose”. Ribadisce Satta: “Non gioisco per le disavventure degli altri, anche se sono avversari politici, tuttavia in questi giorni mi pongo una domanda: i rappresentanti del centrodestra, coloro che siedono in consiglio regionale, qualora il giudice decidesse per lo scioglimento del consiglio, sarebbero felici di affrontare una nuova tornata elettorale e avere la possibilità di sovvertire il risultato di un anno fa?”. Oppure fanno gli scongiuri e sperano che per Todde vada tutto bene? Preferiscono continuare a godere dei propri privilegi e scontentare la propria parte politica, quella che li ha sostenuti, quella che quotidianamente litiga sui social, nei bar, nelle piazze per perorare la causa del centrodestra?”. 
Chiosa finale: “Io ho un forte dubbio. Semmai dovrebbero chiedere ad alta voce il rispetto delle regole ed essere determinati su come vigilare perché ciò accada. Molti saranno poi chiamati a rispondere dei loro comportamenti davanti al popolo sardo”.

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