Giuseppe Conte interviene sulla questione della decadenza di Alessandra Todde e il centrodestra lo prende di mira con una serie di attacchi. L’ex presidente del Consiglio “è uscito oggi sul caso Todde, e direi non a caso. Nel senso che dopo 15 giorni in cui sembrava distante dalla questione di Sardegna – e proprio quando si comincia a prefigurare un coinvolgimento nell’inchiesta giudiziaria da parte del M5s e del suo leader- il presidente Conte incendia la questione invocando una guerra santa nei confronti della magistratura sarda e cagliaritana”.
Lo ha detto all’agenzia ‘Dire’ Stefano Tunis, consigliere regionale di Sardegna al Centro Venti20. “Ho consigliato a Todde di citare per danni i firmatari che a maggioranza hanno concluso per la sua decadenza”, ha detto il leader M5s. Per Tunis quello di Conte “è un evidente tentativo – scaricando su Todde tutte le responsabilità politiche di questo momento – di precostituire per sé stesso, e per il suo movimento, il ruolo di vittima di un complotto. Ecco, questo credo che sia un elemento politico da tenere in alta considerazione, perché potrebbe configurare una fine molto prossima della legislatura”.
“In situazioni serie, complicate, incerte come queste occorre essere lucidi e ponderare bene le parole, se si vuole aiutare una persona in difficoltà. Invece Conte ha deciso di gettare benzina sul fuoco: evidentemente vuole abbandonare Todde al suo destino”, dice invece Fausto Piga, vicecapogruppo di Fdi in Consiglio regionale”. Le dichiarazioni dell’ex avvocato del popolo sono, per Piga, “sconcertanti: attaccare i magistrati della Corte d’appello è di una gravità inaudita. Inoltre, non ha dispensato buoni consigli a Todde, anzi sembra il modo per continuare a complicare una situazione già difficile”. A questo punto, chiude, “mi viene il dubbio che Conte stia pensando a salvare se stesso dal pasticcio sardo grillino e lasciare in solitudine la Todde. Nel campo largo sardo è già iniziato il si salvi chi può”.
“Sono gravi le dichiarazioni di Giuseppe Conte contro la presidente della Commissione di garanzia elettorale e della Corte d’appello di Cagliari, Gemma Cucca, e i componenti della stessa Commissione, a cui va la nostra solidarietà. Mi chiedo se l’Associazione nazionale dei magistrati non voglia intervenire per difenderli dagli attacchi scomposti dell’ex premier, e dalle accuse e insulti di esponenti del M5s con dichiarazioni stampa o nei social”, dice Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia.