I consiglieri regionali dei gruppi M5s e Pd in Sardegna hanno sollevato dei dubbi sulla proporzionalità delle delle conseguenze rispetto agli addebiti contestati: ovvero, le presunte irregolarità della rendicontazione nelle spese elettorali della presidente Alessandra Todde e la possibilità di arrivare allo scioglimento dell’intero Consiglio regionale. Il tema è quello dell’ordinanza di decadenza emesso dal collegio di garanzia della Corte d’Appello di Cagliari.
“La decisione del collegio avrebbe un impatto su tutti i componenti dell’Assemblea, ledendo anche il nostro diritto di rappresentanza”, ha detto Michele Ciusa, capogruppo del M5s, come riportato dall’Ansa. Insomma, mandare a casa l’intero Consiglio a causa di irregolarità amministrative risulta una misura eccessiva e sproporzionata.
A supporto della governatrice si sono uniti altri partiti, tra cui Uniti per Todde, Orizzonte Comune e Alleanza Verdi e Sinistra (Avs). I ricorsi presentati dalle forze politiche si allineano alla linea difensiva adottata dai legali della presidente, che contestano la normativa del 1993 sulle rendicontazioni elettorali, sollevando un conflitto di attribuzione con lo Stato.
Dall’altra parte, a favore dell’ordinanza di decadenza, si è costituito lo stesso collegio di garanzia, rappresentato dal giurista Riccardo Fercia e dalla segretaria dell’organismo, Daniela Montoni. Anche un privato cittadino, Salvatore Corrias, ha presentato un intervento a sostegno della decisione del collegio.