Caso decadenza, la maggioranza fa quadrato intorno a Todde e respinge gli attacchi del centrodestra

Il Campo largo fa quadrato intorno ad Alessandra Todde dopo la sentenza del Tribunale di Cagliari, che ha respinto il ricorso della presidente della Regione contro l’ordinanza-ingiunzione di decadenza emessa dal Collegio regionale di garanzia elettorale. “La presidente Todde è pienamente nei suoi poteri – ha dichiarato il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte – e continuerà a esercitarli con correttezza e trasparenza”. L’ex premier ha sottolineato come il comitato elettorale non potesse essere l’organo titolato a dichiarare una decadenza, e ha confermato che Todde impugnerà la decisione nei prossimi gradi di giudizio.

Dello stesso avviso il consigliere regionale Valdo Di Nolfo, che ha definito la sentenza “chiara e netta” nel non prevedere decadenza ma al massimo una sanzione amministrativa. “Andremo avanti convinti e determinati”, ha affermato. Anche Peppino Canu di Sinistra Futura ha mostrato fiducia: “È impensabile che un illecito amministrativo determini la decadenza di sessanta consiglieri regionali democraticamente eletti”.

Nel frattempo, il Movimento 5 Stelle sardo ha accusato il centrodestra di strumentalizzare la vicenda per ribaltare il risultato elettorale. “Le elezioni si vincono nelle urne, non con la propaganda quotidiana”, si legge in una nota del partito, che parla di “una destra sarda incapace di accettare la fine di un sistema di potere”.

“Gli unici chiodi di cui può parlare il centrodestra sono quelli che hanno utilizzato per cinque anni per tenere ancorate le loro poltrone che hanno rischiato innumerevoli volte di volare sotto un ciclone di indagini e scandali – ha detto Desirè Manca, assessora al Lavoro -. Gli stessi chiodi che per cinque anni hanno crocifisso la Sardegna e i sardi. È bastato il solo primo grado di giudizio perché la minoranza riprendesse la cantilena sulla legislatura interrotta. Anzi no, mai iniziata. Questo il tenore degli ululati a più voci della minoranza, neanche ci fossimo fatti rubare un computer portatile dall’auto il giorno prima di una perquisizione. Noi rispettiamo sempre e comunque la magistratura anche quando non ne condividiamo le conclusioni, e ci muoviamo per far valere le nostre ragioni con tutti i mezzi che leggi e regolamenti ci mettono a disposizione”.

“Noi ribadiamo la nostra fiducia nella presidente, una formula politica che deve ancora esprimere tutte le sue potenzialità: la sosteniamo nella sua volontà di fare piena luce su un tema complicato sotto il profilo giuridico, e da accertare ancora rispetto ad alcuni fatti e alla loro conseguenza”. A rompere il silenzio per il Pd sulla vicenda decadenza è Roberto Deriu, vice capogruppo dei dem nel Consiglio regionale, intervenuto nel pomeriggio. Per Deriu “un passaggio di un iter processuale che sarà molto lungo, come d’altronde avevamo già detto. Bisogna aspettare, per quanto riguarda il Consiglio regionale e quindi la decadenza, una pronuncia definitiva: senza non è possibile per il Consiglio pronunciarsi in modo formale”. C’è anche il ricorso alla Consulta per il conflitto di attribuzione, ricorda Deriu, “che però è relativo all’ingiunzione dell’organo amministrativo. Quindi rispetto alla sentenza ci sarà bisogno di un nuovo ricorso”. Da un punto di vista politico, “dal 3 gennaio siamo dentro un iter processuale di accertamento dei fatti e del diritto che è molto complesso – rimarca quindi il capogruppo -. Lo sapevano i cittadini, lo sappiamo noi, quindi bisogna proseguire il lavoro senza perdere tempo. E affidarci ai giudici, perché l’ultima parola sarà la loro”. L’attività istituzionale, chiude, “deve proseguire con maggior lena proprio nella ipotesi che ci siano nuovi problemi che vanno tutti affrontati”.

Piena fiducia in Todde è stata espressa anche dal presidente del Consiglio regionale Piero Comandini: “La sentenza del Tribunale di Cagliari è solo un primo grado di giudizio che pone la Presidente Todde nella condizione di poter far valere le proprie ragioni e la correttezza del suo operato all’interno di un altro grado di giudizio. In attesa che gli organi competenti si esprimano in maniera definitiva il Consiglio regionale è legittimato a continuare il suo lavoro nel pieno delle sue funzioni”. Comandini sottolinea che sarà sempre rispettato il ruolo dei giudici: “Attenderemo la conclusione della vicenda giudiziaria lavorando, con sempre maggiore impegno, per il bene della nostra Sardegna”.

Maria Laura Orrù, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, ha espresso “dispiacere e preoccupazione” per l’impatto della vicenda sul Consiglio regionale, pur ribadendo il rispetto per la decisione della magistratura. “Mi auguro un epilogo positivo per la presidente Todde e per la maggioranza, e magari anche per quei rappresentanti del centrodestra che potranno così smettere di ostentare coraggio, nascondendo la paura di abbandonare il Consiglio”.

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