La data delle prossime regionali nel caso di voto anticipato naturalmente ancora non si conosce- potrebbe cadere nella primavera del 2026- ma in Sardegna di fatto è iniziata, almeno sponda centrodestra, la campagna elettorale. Il ritorno alle urne prima della scadenza naturale per effetto dell’eventuale decadenza della presidente della Regione, Alessandra Todde, per presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali, non è più visto come un’ipotesi tra le forze politiche attualmente all’opposizione, ma il destino ineluttabile di una legislatura agli sgoccioli.
Da qui la necessità di farsi trovare pronti per la sfida del voto, anche per evitare gli errori del recente passato: va visto anche sotto questa luce il vertice convocato ieri pomeriggio a Oristano da Fratelli d’Italia con tutte le forze che avevano sostenuto il meloniano Paolo Truzzu alle ultime elezioni vinte dal campo largo- presenti Forza Italia, Riformatori, Sardegna al Centro 20Venti, Lega, Udc, Alleanza Sardegna, Partito liberale- ma sul quale ha pesato ancora l’assenza del Psd’Az, che sempre ieri, e in contemporanea con la riunione degli alleati, ha convocato a Nuoro la segreteria nazionale del partito. Un segnale chiaro dai Quattro Mori agli ex compagni di viaggio, e sintomo che le scorie all’interno della coalizione dopo la cocente sconfitta nel febbraio 2024 non sono ancora state smaltite.
Anche se su questo punto Antonio Moro, presidente dei sardisti, oggi preferisce non parlare di strappi: “Non credo che la riunione della segreteria del Partito sardo d’Azione possa essere interpretata come la premessa di un posizionamento isolazionista in vista delle future alleanze in Consiglio regionale. Mi sento di affermare, piuttosto, che possa essere considerata come la ricerca di chiarezza per costruire, su basi programmatiche solide, l’alternativa al governo dell’attuale maggioranza in Regione”.
Accantonata per ora la “grana” Psd’Az, come detto nel centrodestra nessuno ha più remore a parlare di voto anticipato: “Ci troviamo a vivere una situazione imprevista, tutta quanta per colpa di Todde e del modo in cui ha affrontato queste ultime elezioni regionali- rimarca Stefano Tunis di Sardegna al Centro 20Venti-. Siamo alle porte di elezioni anticipate, perché la magistratura ha stabilito che la sua elezione non era regolare, e lei non era eleggibile”. Per Alessandro Sorgia, consigliere regionale della Lega, “la consiliatura di fatto non è mai iniziata. Questi sono dilettanti allo sbaraglio, finora sono state approvate pochissime leggi, e quelle poche sono state pure impugnate. E grida ancora vendetta la ‘Pratobello 24’, legge d’iniziativa popolare sottoscritta da 111.000 sardi e ignorata dalla maggioranza”. Ovviamente, sottolinea Sorgia, “ci stiamo preparando al voto, perché così non si può andare avanti. Bisogna sedersi quanto prima attorno a un tavolo e ragionare su un programma per rilanciare la Sardegna”. (Dire)