Caso decadenza, i consiglieri regionali di Forza Italia: “Immobilismo intollerabile, subito al voto”

L’immobilismo istituzionale che attanaglia la Regione Sardegna ha ormai superato ogni soglia di tollerabilità. In una fase in cui decisioni rapide e precise sono fondamentali per affrontare l’attuale crisi economica, sociale e amministrativa che investe l’isola, ci ritroviamo invece impantanati in un teatrino politico sempre più grottesco”. Così in una nota congiunta i consiglieri regionali di Forza Italia, ancora all’attacco sul caso decadenza della governatrice Alessandra Todde. L’ex premier Giuseppe Conte (ieri a Nuoro), “che si erge a difensore d’ufficio di una causa persa, ha scelto la via della polemica surreale – attaccano gli azzurri – accusando il centrodestra sardo di volteggiare come avvoltoi’ attorno alla decadenza della presidente Todde. Una reazione scomposta ma anche rivelatrice: chi vede carogne in volo probabilmente ha già accettato la morte politica della propria candidata”.

La realtà, per gli esponenti della minoranza, “è semplice, e per qualcuno intollerabile: esiste una sentenza limpida e netta che certifica gravi irregolarità. Non è il centrodestra ad averle commesse e non è il centrodestra che si rifiuta di prenderne atto. È la presidente Todde a voler restare incollata alla poltrona, invocando un consenso ‘percepito’, come se la democrazia si misurasse a pelle e non con il voto”. E, prosegue il comunicato, “non osiamo immaginare cosa sarebbe successo a parti invertite. Tutti noi siamo garantisti, sempre, fino all’ultimo grado di giudizio. Ma garantismo non significa paralisi”.

Il diritto alla difesa, spiegano, “non autorizza lo stallo permanente, ed è inaccettabile che, mentre i sardi aspettano risposte su sanità, trasporti, agricoltura, edilizia e servizi, la guida della Regione sia appesa a sensazioni personali. Le dichiarazioni della presidente, che afferma di dimettersi solo se ‘glielo chiedessero i sardi’, offendono il buon senso e l’intelligenza del popolo”. Non si governa, attaccano gli azzurri, “per autoconvincimento, si governa se si è legittimati. E oggi quella legittimazione, almeno secondo la recente sentenza del Tribunale di Cagliari, non c’è più”. Per i forzisti “dietro le parole mielose e la finta compostezza, si nasconde una strategia cinica e irresponsabile: prendere tempo, costi quel che costi, anche a prezzo dell’interesse collettivo. Ma la Sardegna non può più aspettare il miracolo di una sentenza risolutiva. Se davvero c’è rispetto per i cittadini, per le istituzioni e per la democrazia, l’unica strada è il ritorno immediato alle urne”. Non per spirito di rivalsa, specificano, “ma per dignità istituzionale. Smettiamola di trasformare il diritto in un palcoscenico. La commedia è finita: ora parli la democrazia e venga data la parola ai sardi”.

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