È scontro aperto tra il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis. Oggetto del duello verbale è la vicenda della decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde. Durante un comizio a Nuoro in sostegno del candidato sindaco del “campo largo” Emiliano Fenu, Conte ha lanciato un duro attacco ai vertici del centrodestra sardo, con riferimento esplicito proprio a Pittalis che stamattina aveva attaccato duramente Todde parlando di “evidenti risvolti penali” nella vicenda. “Accadono cose strane qui in Sardegna, se ci fosse un marziano bisognerebbe raccontargli cosa sta succedendo. Non faccio nomi e cognomi per evitare polemiche sterili: c’è un deputato che si chiama Pittalis che attacca da tempo, evidentemente esponente di quelle forze che hanno spolpato questa terra utilizzando tutte le risorse pubbliche”, ha esordito l’ex premier.
Conte ha accusato il centrodestra di aver “dilapidato i fondi pubblici” e ha definito gli avversari “avvoltoi”: “Non hanno più le mani in pasta in Regione e non si rassegnano”. Poi ha contrattaccato sul piano della legalità, invitando Pittalis a chiedere “le dimissioni di Daniela Santanchè”, ministra accusata – ha ricordato – di bancarotta e truffa per l’uso improprio dei fondi Covid. Non è mancato un riferimento anche al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, “condannato con sentenza penale” per la diffusione di informazioni riservate legate ai detenuti al 41 bis. “Mettendo a rischio la sicurezza nazionale”, ha sottolineato Conte, che ha concluso con un invito al confronto solo dopo “che saranno stati rimossi questi nodi di coerenza e giustizia”.
Immediata la replica di Pittalis, che ha accusato Conte di “slogan stanchi, propaganda tossica e zero contenuti”. Secondo il deputato azzurro, l’ex premier ha “svenduto l’integrità del Movimento 5 Stelle” per difendere una presidente “politicamente compromessa”, ricordando che la decadenza della Todde è stata confermata anche dal Tribunale civile. “Quella che Conte chiama persecuzione – ha detto Pittalis – è una sentenza che esiste, anche se lui finge di ignorarla. Ha avuto la faccia tosta di chiamarci ‘avvoltoi’: ma forse, senza rendersene conto, stava ammettendo che il cadavere politico è proprio la Todde, incollata alla poltrona nonostante la decadenza sia formalmente dichiarata”. Pittalis ha poi criticato l’assenza di proposte concrete nel discorso dell’ex presidente del Consiglio: “Non una parola per Nuoro, per la Sardegna, per i cittadini. Solo difesa d’ufficio e slogan vuoti. I sardi meritano rispetto, non comizi da baraccone”.