Un invito al voto, “perché i momenti più difficili sono proprio quelli che richiedono più impegno e partecipazione”. È l’appello del segretario generale della Cgil sarda, Michele Carrus, nell’editoriale del giornale del sindacato L’Altra Sardegna, che si rivolge “ai tanti elettori comprensibilmente sfiduciati per dire che non è disertando le urne che migliorerà la loro condizione, non è sottraendo un voto ai possibili volti di una buona e nuova politica che ancora c’è che si combatte il malgoverno“.
Secondo la Cgil domenica “abbiamo un diritto da esercitare, che traduce il nostro impegno personale per cambiare le cose. Un diritto che fonda la possibilità di conquistarne degli altri – il lavoro prima di tutto – che la cattiva politica contribuisce a cancellare”. Per queste ragioni Carrus aggiunge che “il non voto è in realtà un voto a favore delle acque stagnanti della cattiva politica“. Nelle pagine del giornale le interviste ai sei candidati alla presidenza della Regione e, sin da ora, la richiesta di alcune azioni prioritarie al prossimo governo: “La ripresa degli investimenti pubblici – scrive Carrus – praticamente azzerati nell’ultimo biennio, attraverso un Fondo unico regionale (che consentirebbe di superare in parte i limiti del Patto di stabilità), individuando, di concerto con gli enti locali, le centinaia di cantieri che possono partire subito e dove possono essere reimpiegati i cassintegrati, svuotando il preoccupante bacino degli ammortizzatori in deroga. E poi un vero Piano per il lavoro che concentri gli incentivi a chi assume, soprattutto giovani e donne, anche in modo più intenso nelle aree di crisi e nelle zone interne, e in settori e attività innovative. Non servono gli incentivi indiscriminati o i microcrediti a pioggia, serve investire le risorse con misure selettive, consistenti, durature e condizionate, introducendo meccanismi di verifica dei risultati e premialità per chi li raggiunga”.