Carcere di Uta, il mistero dei boss mafiosi

Una struttura a forma di fungo con 92 celle per i boss mafiosi. Un appalto su cui la consigliera regionale Anna Maria Busia e la Uil vogliono fare chiarezza.

La norma è stata emanata nel 2009 dal governo Berlusconi e inserita in un decreto attraverso il quale centrodestra intendeva dar prova di durezza verso l’immigrazione clandestina. Quella norma ha previsto il trasferimento, dalle carceri del Nord Italia alla Sardegna, dei mafiosi sottoposti al regime di massima sicurezza (l’articolo 41 bis). Poco dopo nel cantiere del penitenziario di Uta, a pochi chilometri da Cagliari, è spuntato un nuovo braccio. Destinato a ospitare 180 boss.

Per vederci chiaro, oggi la consigliera regionale del Centro democratico Anna Maria Busia ha visitato la struttura. “Un fungo di cemento avvolto da troppi silenzi – la definisce –, con appalti affidati attraverso procedure d’urgenza”, prima tappa di un tour nelle carceri sarde. Ad accompagnarla, una delegazione di sindacalisti e agenti della Uil Pa Penitenziari.

busia carcere 2

Secondo la Busia il “cambio in corsa” deciso dal governo Berlusconi è stato “un imbroglio sul quale il premier Matteo Renzi ha il dovere di fare chiarezza. A cominciare dalle risorse spese”. Posizione condivisa dal sindacato.

I 180 boss destinati alla Sardegna dovrebbero essere divisi tra Uta e Bancali, il nuovo penitenziario di Sassari. “A tutt’oggi – denuncia la Busia – non è chiaro il motivo della decisione, ma soprattutto sfuggono del tutto i contorni delle gare d’appalto bandite per realizzare i bracci del 41 bis”. La consigliera, che di recente è stata nominata dal suo partito responsabile nazionale della Giustizia, non ne fa una questione di dettagli: “I sardi e gli italiani hanno il diritto di sapere quanti soldi sono stati deliberati dall’allora commissario straordinario per l’emergenza carceraria, Franco Ionta. Si tratta di appalti gestiti con procedure d’urgenza, quindi assegnati attraverso affidamenti diretti, ma non per questo devono sfuggire al controllo della spesa pubblica”.

Le spiegazioni saranno chieste attraverso una lettera al ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, che nel 2009 era ancora un fedelissimo di Berlusconi, prima di fondare il Nuovo Centro Destra (Ndc) insieme all’ex Guardasigilli Angelino Alfano. “Sono sicura – sottolinea la Busia – che il ministro ricorderà benissimo i passaggi del decreto Sicurezza, del resto l’aveva votato pure lui insieme al deputato Mauro Pili (altro ex berlusconiano) che inspiegabilmente continua a indignarsi sul trasferimento dei boss mafiosi in Sardegna”.

C’è poi il problema della chiusura di Buoncammino. “Non vorrei – si preoccupa la consigliera regionale – che lo spostamento dei detenuti dall’attuale penitenziario di Cagliari a quello di Uta sia in ritardo proprio perché non è ultimato il braccio del 41 bis. Ma se il trasferimento non avverrà entro maggio, per la moratoria di Strasburgo l’Italia si vedrà obbligata a risarcire i reclusi vittime del sovraffollamento carcerario, altro problema che il Centro democratico monitorerà da vicino. Il governo Renzi deve fare la sua parte, solo così possiamo evitare un’altra spesa inutile per lo Stato”.

La Busia, nel 2011, proprio in virtù del suo mestiere di avvocato, era stata la prima a sollevare il caso del 41 bis. “Evidentemente – dice ancora – si è trattato di una mossa politica organizzata da Berlusconi e da Bossi, cavalcando i malumori del popolo legista che reclamava di svuotare le proprie carceri dai mafiosi. Una mossa squisitamente elettorale, alla quale i parlamentari sardi non si erano saputi opporre, eccezion fatta per l’allora senatore e oggi deputato Francesco Sanna”.

Michele Cireddu, coordinatore regionale della Uil Pa penitenziari, scrive in una nota congiunta con la consigliera: “Appoggiamo l’onorevole in questa battaglia, perché sulla gestione degli appalti in Sardegna venga fuori la verità. L’aspetto non è trascurabile, anche nell’interesse dei detenuti e degli agenti della polizia penitenziaria”.

Alessandra Carta

(@alessacart on Twitter)

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