Caos tamponi in Sardegna, Solinas costretto a firmare un’ordinanza

Il caos tamponi in Sardegna, almeno sul fronte normativo, è arginato: Christian Solinas si è messo al passo con le altre regioni e ha firmato un’ordinanza che equipara i tamponi antigenici a quelli molecolari, a differenza di quanto disposto dall’assessorato alla Sanità guidato da Mario Nieddu attraverso una nota del 27 gennaio.

L’Ufficio stampa della Regione ha diffuso l’ordinanza alle 22.53. Sono due pagine e quattro articoli. Nel primo è scritto: “Un test antigenico positivo è ritenuto sufficiente e non comporta un obbligo di conferma con test molecolare per la diagnosi di infezione da Sars-Cov-2, per la definizione di caso confermato e per le conseguenti disposizioni di isolamento o quarantena”. Quindi la retromarcia è fatta rispetto alla nota dell’assessorato alla Sanità, da cui a catena erano già partiti gli ordini “di ottemperanza a tutti gli operatori” dei presidi di Cagliari, Sanluri e Carbonia.

A differenza di quanto avviene in Emilia Romagna, in Sardegna varranno solo gli antigenici eseguiti dai soggetti autorizzati dalla Regione“, ovvero laboratori e farmacie, “non anche ai test autosomministrati”, si legge all’articolo 2. Vuol dire che i tamponi fatti in casa non hanno alcun valore ai fini diagnostici. Anche perché la Giunta Solinas dovrebbe attivare prima in portale nel quale caricare la foto con l’esito del test fai-da-te, come disposto dal governatore di Bologna, Stefano Bonaccini.

L’articolo 3 dà indicazioni sulla procedura che devono seguire farmacie e laboratori. È scritto: “Al fine di assicurare la tempestiva presa in carico dei casi positivi, tutti i soggetti autorizzati all’esecuzione di test antigenici, secondo le disposizioni regionali citate in premessa, dovranno garantire l’inserimento dei dati nei sistemi informatici regionali già in uso e secondo le medesime modalità fino ad ora adottate, avendo cura di verificarne preventivamente l’identità personale”.

Il tampone molecolare, per la conferma della positività, viene richiesta solo “in pazienti ospedalizzati o per i quali deve essere disposta l’ospedalizzazione”, si legge all’articolo 4. L’ordinanza di oggi, 3 febbraio, è immediatamente esecutiva e resta in vigore sino al 15 marzo prossimo (salvo nuove disposizioni se il quadro epidemiologico dovesse cambiare). La Regione l’ha trasmessa al presidente Mario Draghi, al ministro della Salute, Roberto Speranza, ai Prefetti, agli amministratori delle Provincie, al sindaco metropolitano di Cagliari, all’Anci Sardegna, ai sindaci dei 377 Comuni dell’Isola e agli assessori regionali. (al. car.)

ECCO L’ORDINANZA


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