Caos centrodestra, Oppi su Temussi: ‘Crede di essere il padrone del mondo’

C’è qualcosa di grosso che divide il centrodestra, anche se nessuno parla apertamente. Ormai le liti sono all’ordine del giorno, la sensazione è di una maggioranza alla sbando, senza una guida capace di mediare tra le diverse posizioni. I,l presidernte Christian Solinas sembra totalmente assente dal dibattito politico.

L’ultimo fuoco delle polemiche si è accesso sulla sanità, ieri in Consiglio regionale. A lanciare l’affondo il gran capo dell’Udc, Giorgio Oppi, che su Massimo Temussi, capo di Ats, non l’ha mandata a dire. Tanto che il capo del Consiglio, Michele Pais, ha convocato un vertice di maggioranza coi capigruppo della coalizine e al quale ha invitato anche Temussi e l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu.

Temussi, in teoria, è un tecnico. Ma a ben vedere viene chiamato alle riunioni politiche. Se l’intento di Pais è provare a mettere pace, come fosse una rissa da bar, non è dato saperlo. In realtà il tema è serissimo. Oppi se l’è presa con Temussi per la gestione della sanità nel Sulcis. Il decano dell’Aula ha parlato di problemi importanti negli ospedali di Carbonia e Iglesias e denunciato “una situazione ormai intollerabile”. Oppi ha fatto di più: ha dato la colpa “a qualche personaggio che crede di essere il padrone del mondo“, è stato il riferimento a Temussi, “bisogna intervenire dall’alto per fermarlo”, ha proseguito.

Anche la presa di posizione di Pais è irrituale perché il presidente del Consiglio è la figura meno politica dell’Aula o almeno così dovrebbe essere intesa. Pais ha chiamato a raccolta gli alleati al sesto piano del palazzo di via Roma, dove si trova appunto il suo ufficio. Oppi, però, non è andato. per l’udc c’è il presidente del gruppo consiliare, Gianfilippo Sechi.

Il dopo vertice è in chiaro tentativo di mettere pace, come previsto. “Abbiamo fatto il punto e ci siamo confrontati”, ha spiegato all’Ansa l’assessore Nieddu. Ha parlato anche Temussi: “Mi dispiace, perché credo che la politica debba fare la politica, io faccio un altro lavoro: ho un ruolo commissariale con un contratto, questo faccio e vado dritto per la mia strada”.

Sul tavolo del confronto anche la recente delibera di Temussi sul progetto preliminare di attivazione dell’Ares, l’agenzia regionale per la salute che andrà a sostituire l’Ats, anche se la riforma è solo di facciata perché i poteri sono identici. Nel documento sono indicate anche le tappe di ripartenza delle otto Asl sarde che avranno più poteri rispetto alle Assl attivate con l’Ats. “C’è stata qualche incomprensione su questa delibera – ha ammesso Nieddu – ma dico che non è scolpita sulla pietra e che eventualmente c’è la possibilità di rivederla se si dovessero presentare delle criticità”.

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