Cantieri occupazionali anche per chi ha aiuti al reddito. Manca: “Garantiamo a più cittadini di sostenersi col lavoro”

“Garantire ad un numero di cittadini maggiore possibile la facoltà di potersi sostenere con un reddito derivante da un’attività lavorativa è un obiettivo prioritario della nostra azione politica, per questo abbiamo provveduto ad eliminare una stortura che si perpetrava da anni e che impediva ai cittadini percettori di Naspi di accedere ai cantieri occupazionali“. Così l’assessora regionale al Lavoro, Desirè Manca, che interviene sulla proposta di legge della Seconda commissione, approvata oggi dal Consiglio, che prevede la modifica dei commi 1 e 2 dell’articolo 29 della legge regionale 7 maggio 2016, n. 9 (Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro) concernente gli interventi di politica locale per l’occupazione. L’assessora parla di una barriera eliminata: “Di fatto impediva l’accesso al mondo del lavoro proprio a coloro i quali ne hanno più più necessità, ha un duplice risvolto positivo: ridurre il bacino dei disoccupati ed eliminare le discriminazioni. Anche chi percepisce un sostegno al reddito, infatti, oggi potrà avere la possibilità di sospendere la Naspi per avere un contratto di lavoro. Una possibilità che deve essere concessa a tutti i cittadini in condizioni di difficoltà”.

Sulla modifica, l’assessora dice che “si prefigge l’obiettivo di intervenire sulla precedente formulazione dell’articolo per porre rimedio a una serie di criticità che hanno fatto emergere un’applicazione della norma non del tutto coerente con la ratio sottesa allo strumento dei cantieri occupazionali”. In particolare, il comma 2 dell’articolo 29, nella sua formulazione originaria, individua i destinatari dei cantieri in coloro che siano nel contempo disoccupati e privi di qualsiasi forma di sostegno al reddito, escludendo i percettori di Naspi.

“L’attuale tenore della norma – spiega l’assessora – non risulta pienamente in linea con quella che è la finalità e la natura dei cantieri occupazionali, quali strumento volto a dare una risposta alla disoccupazione nelle comunità locali, migliorando il profilo di occupabilità dei destinatari. In passato, come emerso dalle analisi sui dati degli anni precedenti che abbiamo avuto cura di elaborare, i soggetti percettori di misure di sostegno al reddito non hanno avuto la possibilità di partecipare ai cantieri e di percepire un reddito derivante da un’attività lavorativa”.

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