Il tricolore sparato nei cieli di Tortolì dalle Frecce in volo, per un tripudio di folla in costume: tutti con gli occhi all’insù, a vedere le acrobazie dell’Aeronautica. Ma tra i bagnanti, seppure la Digos abbia fermato il sit-in, gli indipendentisti dell’Irs hanno sventolato le loro bandiere.
Non è stato un blitz. L’Irs da un paio di giorni aveva deciso di protestare contro gli F35 appena acquistati dal Governo. Una spesa da otto miliardi, diventata insopportabile per mezza Sardegna, adesso che l’Isola è stata nuovamente devastata dai roghi, con migliaia di ettari andati in fumo anche perché i Canadair in azione erano pochi.
«L’Italia finanzia la guerra, mentre la Sardegna brucia», è stato il leit-motiv degli indipendentisti che si sono mischiati tra i curiosi delle Frecce (la foto l’ha scattata Alessandro Derrù, del settore Comunicazione). Il Lido di Orrì era davvero stracolmo di gente: tutti appesi a quella spettacolare esibizione, con migliaia di sardi e di turisti arrivati dalle spiagge e dai paesi vicini.
Intanto il movimento guidato da Gavino Sale tira fuori la prima cifra utile in quella battaglia per la smilitarizzazione. «Un F35 – spiega Bettina Pitzurra, responsabile della Formazione -costa quanto cinque Canadair». Quindi la contestazione alla giunta guidata da Ugo Cappellacci. «Per le Frecce la Regione ha speso 75mila euro, ma con quei soldi si sarebbe potuto comprare foraggio e fieno per gli allevatori e i contadini duramente colpiti dai roghi di questi giorni».