Bufera su Arru: indenne da mozioni in Aula ma contestato da dipendenti Aias

Giornata da dimenticare per Luigi Arru, assessore alla Sanità. Prima una seduta fiume in Aula dove si sono discusse tre mozioni, di cui una di sfiducia presentata dall’opposizione sulle problematiche relative ai diabetici sardi e dalla quale è uscito indenne, poi l’accoglienza riservata fuori dal palazzo dai manifestanti-dipendenti dell’Aias che gli hanno dato del “buffone”, costringendo gli uomini della questura di Cagliari a scortare la sua auto per un centinaio di metri (leggi qui). L’assessore si difendeva dall’opposizione ma non solo.

Una delle tre mozioni portava la firma del Partito dei sardi e riguardava la mancata applicazione della riforma della rete ospedaliera. Un atto che durante i lavori il Pds ha deciso di trasformare in ordine del giorno di censura. Quando però il presidente dell’assemblea Ganau ha spiegato che per regolamento sarebbero dovuti trascorrere tre giorni prima di poterlo votare, i consiglieri hanno deciso di mantenere la formula della mozione originaria, quindi senza censura, infatti passata all’unanimità. Come quella presentata da Michele Cossa (Riformatori) che impegna la Giunta a riferire su “quali siano i tempi previsti e concordati per il completamento della fase di verifica della riforma della rete da parte del ministero della Salute”.

Arru si è salvato, dunque, ma ha dovuto affrontare attacchi durissimi. A partire da quello di Marco Tedde (Forza Italia), primo firmatario della mozione di sfiducia: “Oggi il Consiglio celebra il crepuscolo della dignità della sanità sarda: se Arru rassegnerà le dimissioni avrà il nostro ringraziamento ma anche quello della comunità sarda”. L’ex assessore Giorgio Oppi ha allargato il campo soffermandosi sul Mater Olbia (“bisogna essere corretti e dire che non può aprire nel 2018”) e sulla questione Aias (“perché la Regione non deve pagare nonostante un decreto ingiuntivo?”). Tra gli esponenti della maggioranza Luca Pizzuto (Mdp) ha osservato che la minoranza “ha sbagliato strategia, noi difendiamo il fortino, e di certo non si può attribuire la responsabilità all’ultimo arrivato”. Bordate anche dal Partito dei Sardi. “Censuriamo l’atteggiamento della Giunta sui temi della riorganizzazione della rete e sul diabete”, ha spiegato in Aula il capogruppo Gianfranco Congiu. Ma il più duro è Roberto Desini: “Mi auguro che per lei, assessore, non vi sia un’altra esperienza politica”. “Sarò contento di ritornare a fare il medico ma sono orgoglioso e rivendico ciò che ho fatto – ha detto in replica l’assessore – la riforma della rete era necessaria, l’applicazione è difficile perché per anni abbiamo mantenuto un numero enorme di precari e solo ora c’è uno sblocco”. Sul diabete: “La rete specialistica, lo dice Eversense, è una delle più diffuse d’Italia”. Poi: “Per la prima volta, abbiamo una rete oncologica, sul Mater in due mesi abbiamo fatto quello che non è stato fatto nella precedente legislatura”.

Il discorso di Arru. “Sono pronto a tornare a fare il medico, ma con la consapevolezza di aver fatto quanto possibile per la sanità sarda e lontano da logiche che nulla hanno a che vedere con l’interesse dei pazienti”. Così l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru ha replicato alle bordate arrivate in Consiglio regionale. Nel suo discorso l’assessore ha affrontato alcuni “temi caldi” come l’attuazione delle rete ospedaliera, i presidi per i diabetici, il completamento del Mater Olbia e la vicenda Aias. A chi ha sollevato dubbi sulla validità ed efficacia della Rete ospedaliera, Arru ha ribadito che sono stati chiesti documenti dal ministero della Salute, per capire se la riforma risponde ai Livelli Essenziali di Assistenza e alle norme di tutela dei cittadini. “Ci hanno fatto osservazioni per capire i punti di accesso alle patologie tempo dipendenti e voluto chiarimenti sui presidi di area disagiata. Nessuna bocciatura, quindi – ha spiegato – se ritardo c’è, questo è legato anche al cambio di Governo. Di sicuro abbiamo sbloccato 250 milioni, sull’edilizia sanitaria, fermi a Roma perché non avevamo la riforma”.

Sui nuovi presidi per i diabetici, l’assessore ha ammesso che ci sono state difficoltà nell’applicazione della delibera che prevede l’utilizzo del Freestyle, ma anche citato atti di osservatori scientifici specializzati che certificano la varietà e quantità di presidi messi a disposizione dalla Regione. “Non dico certamente che va tutto bene, ma non mi pento neanche per aver ricostituito la Consulta della Diabetologia dopo cinque anni di vuoto – ha sostenuto – aver istituito la rete oncologica, aver dato alla Sardegna per la prima volta un servizio moderno e dedicato di elisoccorso. Non mi pento neanche di aver fatto in due mesi, sul Mater Olbia, quello che non è stato fatto in cinque anni nella scorsa legislatura – ha osservato – con la schiena dritta davanti a tutti, Qatar e Governo, inserendo il Mater all’interno della nostra programmazione, nella Rete, e prevedendo la collaborazione con le nostre Università”. Infine, sulla vicenda Aias l’assessore ha sottolineato ancora una volta che “non c’è relazione tra i pagamenti delle fatture e quello degli stipendi, come hanno detto anche i giudici amministrativi. È ora di finirla con famiglie messe alla fame non per responsabilità della Giunta né dell’Ats”.

 

Ansa

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