“Con la Brexit non ci saranno effetti economici per la Sardegna né per l’Italia, tutte le previsioni dicono che invece chi ci andrà a perdere dal punto di vista economico sono gli inglesi e proprio nel settore finanziario che è il loro vero punto di forza”. Lo dice all’ANSA il vice presidente della Regione, assessore della Programmazione ed economista di professione, Raffaele Paci. “Piuttosto – spiega – il tema è fortemente politico, perché il distacco della Gran Bretagna potrebbe essere un gravissimo, duro colpo al lungo periodo di pace e prosperità che l’Unione Europea ha garantito negli ultimi 70 anni. È chiaro – sottolinea Paci – che il risultato del referendum deve far riflettere sul futuro dell’Unione e su cosa immediatamente si possa fare per migliorarla. Di sicuro bisogna pensare sempre più all’Europa come a una regione dove devono circolare non solo soldi ma soprattutto idee, principi, ideali”. “A questo possono e devono contribuire anche i sardi – precisa il vicegovernatore – a un’Europa di pace, di accoglienza, di scambio, perché è in Europa che ci sono le vere grandi opportunità per i giovani. Oggi purtroppo l’idea politico-istituzionale dell’Europa è in crisi e per contrastare tutto questo dobbiamo rilanciare ogni momento e ogni giorno quegli ideali che sono stati il collante dell’Europa”.
“Sono molto dispiaciuto per questo risultato. La Gran Bretagna, con la cultura che rappresenta, è ingrediente essenziale di un’Europa democratica, aperta, coesa”. Queste le parole del presidente della Regione Francesco Pigliaru sul risultato del referendum . “Tutti conosciamo il ruolo che questo Paese ha avuto e l’enorme sacrificio che ha dovuto affrontare per difendere i valori della democrazia nel nostro continente. La scelta di uscire dall’Unione – prosegue Francesco Pigliaru – è un segnale che io ritengo profondamente sbagliato, ma chiaro e forte. Questa Europa deve cambiare il modo di pensare alla propria unità e alla maniera in cui l’unità stessa può essere un valore per i cittadini. L’alternativa – conclude il presidente della Regione – sono le tante piccole patrie, esposte a continue occasioni di conflitto, che pensavamo di avere definitivamente consegnato al passato”.