La Corte Costituzionale ha annullato le indennità previste per i consiglieri della città metropolitana di Cagliari, stabilendo che tali incarichi devono restare gratuiti. La sentenza, pubblicata oggi, accoglie il ricorso presentato dal Governo contro una variazione di bilancio approvata dal Consiglio regionale sardo nella precedente legislatura (maggioranza centrodestra, Giunta Solinas), che equiparava le indennità dei consiglieri metropolitani a quelle dei consiglieri comunali del Capoluogo.
La norma regionale del 2023, impugnata dal Governo, prevedeva infatti un’indennità per i consiglieri metropolitani delegati dal sindaco della città metropolitana, rendendoli equiparabili ai membri della giunta comunale di Cagliari. Il governo aveva contestato questa disposizione, evidenziando un aumento della spesa a carico del bilancio regionale e il contrasto con la normativa statale che impone la gratuità per tali incarichi. Accogliendo le censure del Governo, la Corte ha ribadito che la gratuità delle funzioni attribuite agli amministratori della città metropolitana costituisce un principio fondamentale di coordinamento della finanza pubblica. Questo principio, volto a garantire l’unità economica della Repubblica, vincola anche le Regioni a Statuto speciale, come la Sardegna. Secondo la Consulta, il rispetto di questa norma è cruciale per preservare l’equilibrio economico-finanziario delle amministrazioni pubbliche.