“In Sardegna la priorità numero uno è salvare le imprese”, così oggi Silvio Berlusconi in una nota. “E intendiamo farlo in base a quella proposta di legge avanzata proprio in Sardegna, primo firmatario Mauro Pili, insieme a quasi 100 parlamentari del Popolo della Libertà e quasi 70mila cittadini sardi che l’hanno sottoscritta. Una moratoria immediata di almeno un anno, con la cancellazione di tutti gli oneri aggiuntivi al debito, riducendo drasticamente gli atti illegali, le sanzioni, le more e gli interessi. Un vortice di balzelli che moltiplica in modo esponenziale il debito iniziale anche per dieci volte. In Sardegna più che mai l’intervento fiscale è prioritario. Se le imprese falliscono non c’é futuro – ha concluso il leader del Pdl – e noi abbiamo il dovere di evitare questo disastro”.
All’ex premier ha risposta a tretto giro di posta Mario Sechi, capolista al Senato di Scelta civica con Monti per l’Italia.
“Il Berlusconi che oggi promette ai sardi la moratoria dei debiti con Equitalia è lo stesso che con il ministro Giulio Tremonti ha usato tutti gli strumenti di Equitalia. È lo stesso Berlusconi che negli ultimi otto anni di governo su dieci ha imposto 176 miliardi di euro di tasse, 22 miliardi l’anno. È lo stesso Berlusconi che ha studiato il Redditometro con 100 voci di controllo della spesa, quel Redditometro di cui oggi Tremonti dice di non sapere niente. È lo stesso Berlusconi che ha ideato l’Imu e votato quella sulla prima casa. È lo stesso Berlusconi che aveva promesso la Sassari-Olbia e la fine della crisi del Sulcis. Non ci sono dubbi è lo stesso Berlusconi. E i sardi lo conoscono bene”.