La Regione Sardegna ha già formalizzato la richiesta di cancellazione dalla piattaforma del Demanio, e avviato le procedure di trasferimento degli immobili statali inclusi nel programma nazionale dell’Agenzia che mira a valorizzare i beni dello Stato attraverso partenariati pubblico-privati. Lo fa sapere l’assessore agli Enti locali, Francesco Spanedda, dopo l’audizione oggi nella commissione Bilancio del Consiglio regionale, proprio sulla vicenda del bando recentemente pubblicato dall’Agenzia del demanio per la concessione in affitto di immobili pubblici destinati a progetti di valorizzazione con investitori privati. In Sardegna si tratta dell’ex batteria militare di Poggio Raso a La Maddalena, dell’ex batteria militare di Capo d’Orso a Palau, della palazzina ex alloggio agenti penitenziari e dell’edificio vicino al Ceas, entrambi nell’isola dell’Asinara, e dell’ex Intendenza di Finanza in via Luzzati, a Sassari. “Accogliamo con interesse la disponibilità dell’Agenzia a collaborare con gli enti territoriali- sottolinea quindi Spanedda- ma ribadiamo con fermezza la posizione della Regione Sardegna: i beni dello Stato non più in uso per funzioni statali, in base all’articolo 14 dello Statuto speciale, spettano alla Regione. Non si tratta di una rivendicazione, ma dell’applicazione di una norma vigente, che va rispettata e attuata con coerenza e responsabilità istituzionale”.
L’articolo 14 dello Statuto speciale, ricorda Spanedda, “non può restare un principio astratto: richiede atti concreti e procedure certe. È tempo di aprire una riflessione più ampia sulla necessità di aggiornare le norme attuative, per rendere pienamente efficace il trasferimento del patrimonio dallo Stato alla Regione”. Serve, per l’assessore, “una collaborazione strutturata tra Stato, Regione ed enti locali. Troppo spesso, infatti, sono proprio i Comuni- destinatari ultimi di un gran numero tra questi beni- a trovarsi privi delle risorse e degli strumenti per valorizzarli davvero. È nostro dovere accompagnare questo percorso con attenzione, con regole chiare, ma anche con risorse dedicate e strumenti di supporto tecnico-amministrativo”.