Autorità portuale, l’ipotesi Solinas che piace a Salvini. Ma c’è il no secco di Todde

di Vito Fiori

Prima l’appuntamento giudiziario a palazzo di giustizia, quindi l’incontro con Edoardo Rixi, vice ministro delle Infrastrutture. Per Christian Solinas, ex presidente della Regione, una giornata intensa tra i conti del passato (l’accusa di corruzione per la compravendita di un immobile e la laurea ad honorem in Albania, caso aperto durante il suo mandato) e le possibilità future (una nomina alla presidenza dell’Autorità portuale della Sardegna). Entro aprile, il ministero deve individuare il nome da sottoporre alla Regione, come prevede la legge, per cercare di trovare un’intesa sulla scelta. Fonti vicino alla presidente Alessandra Todde, però, negano che l’argomento della successione a Massimo Deiana sia stato toccato durante l’incontro tra la governatrice e Rixi, uomo molto vicino a Matteo Salvini. Possibile, ma il tempo stringe e il nome di Solinas è già stato accostato più volte all’Authority. Una poltrona da 260mila euro all’anno e un potere davvero enorme. Che all’ex presidente non dispiacerebbe, anzi, per lui sarebbe un rientro in grande stile con un ruolo e un potere di non poco conto.

Tuttavia, su questa eventualità c’è una certezza: il no secco della Todde. Che, è chiaro, non escluderebbe una forzatura da parte di Salvini. Ma il muro contro muro non converrebbe a nessuno anche se l’ultima parola spetta proprio al ministro delle Infrastrutture. Intanto, giusto per capire che pure per Solinas non si tratterebbe di una semplice passeggiata, non avendo i titoli richiesti per poter solo ambire alla carica, i pretendenti per la Sardegna sarebbero già un’ottantina. Un esercito i cui iscritti sono tutti certificati al Ministero. Inoltre, tra quest’anno e il prossimo cambierà la guida in 14 su 16 Authority nazionali e le domande superano abbondantemente quota 800. Al di là della politica, il contenzioso Massidda-Deiana ha insegnato che i requisiti sono fondamentali, e di concorrenti pronti a ricorrere contro eventuali abusi di potere ce ne saranno tanti. Si tratta solo di aspettare quale coniglio Salvini tirerà fuori dal cilindro, sapendo che, gradimento o meno della Todde, lui andrà avanti. 

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