Autonomia differenziata, il Consiglio chiederà il referendum. Comandini: “Cancella la nostra specialità”

“Abbiamo costituito un coordinamento con i cinque presidenti dei Consigli regionali interessati e coscienti dei rischi dell’autonomia differenziata, per deliberare entro il 30 luglio nei singoli Consigli regionali una mozione che chiede il referendum alla Corte Costituzionale“. Piero Comandini, presidente del Consiglio regionale sardo e segretario del Pd dell’Isola, ribadisce il no alla riforma scritta da Calderoli, voluta dalla Lega e votata dalla maggioranza che sostiene Giorgia Meloni. “L’autonomia differenziata significa cancellare la nostra specialità – aggiunge -, significa cancellare il nostro Statuto speciale e tutte quelle conquiste che in questi anni abbiamo fatto in termini di diritti per la mobilità, per l’istruzione e per una sanità uguale a tutti i cittadini”.

 Il segretario dei Dem sardi è intervenuto oggi alla presentazione del Comitato del no all’autonomia promosso da Cgil e Uil Sardegna. “La battaglia non si vince soltanto con l’impegno del Consiglio regionale – sottolinea -, si vince con una grande mobilitazione di donne, uomini, persone, lavoratori, perché deve essere ben chiara la posta in campo: quello che stiamo rischiando e che rischiano non solo i lavoratori, ma tutti, dai pensionati agli studenti, relativamente ai servizi e alle opportunità”.

Al lancio del Comitato sardo per il No anche la deputata sarda di Avs, Francesca Ghirra: “Io penso che la battaglia contro l’autonomia differenziata debba aiutarci a svegliare le coscienze rispetto al disegno generale che questo governo sta portando avanti nel nostro paese – sottolinea la parlamentare – e confido che tutti noi possiamo impegnarci, non solo per raccogliere le firme, ma per sensibilizzare la cittadinanza verso i rischi e le riforme che si stanno portando avanti, che possono compromettere il Paese, ma soprattutto la Sardegna”.

Il Comitato sardo è stato presentato questa mattina da Cgil e Uil, vi aderiscono associazioni e partiti politici, al momento di centrosinistra, ma l’obiettivo dichiarato è di allargare il fronte anche a chi nel centrodestra ha posizioni critiche. “Proporremo che si costituiscano comitati in ogni provincia e in ogni territorio della Sardegna – spiega Fausto Durante della Cgil – e che si supporti l’iniziativa di raccolta delle firme, se ci sarà quella necessità, e comunque di appoggio alle cinque Regioni, tra cui la Sardegna, che hanno dichiarato di voler procedere alla indizione del referendum”.
  
“Utilizzeremo tutte le occasioni per parlare alla cittadinanza, per spiegare ai cittadini e agli elettori della Sardegna come soprattutto per l’Isola l’autonomia differenziata sia una scelta sbagliata e da respingere”, aggiunge. “Non abbiamo nessuna intenzione di perdere il tipo di autonomia riconosciuta per la Sardegna – dice la segretaria della Uil, Francesca Ticca – riteniamo che proprio quella viene messa in pericolo nel momento in cui variano le condizioni delle entrate su tutte le Regioni italiane. Soprattutto in un momento come questo – precisa – un momento difficile dopo il Covid, in particolare per quei diritti che devono essere garantiti e sono diritti universali”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share