Assunzioni dirette Regione e Forestas, ora la Corte Costituzionale frena

Cassati due articoli, il 7 comma 2 e il 59, della legge regionale 1 del 2019 (Legge di semplificazione 2018) nelle parti che riguardano l’assunzione di personale in Regione, per quanto riguarda gli ex lavoratori della formazione professionale, e all’interno dell’Agenzia Forestas per alcuni operatori dei cantieri verdi. Lo ha deciso la Corte Costituzionale con una sentenza pubblicata ieri.

“I profili concernenti l’assunzione e l’inquadramento del personale pubblico privatizzato, riconducibili alla materia dell’ordinamento civile, comportano l’applicabilità, anche per la Regione autonoma della Sardegna, dell’articolo 36, comma 2, del t.u. pubblico impiego, nella parte in cui introduce il limite delle ‘esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale’ che devono sussistere per giustificare la stipula di contratti di lavoro subordinato a tempo determinato – spiega la Consulta -. L’assunzione temporanea di personale presso l’Agenzia Forestas, così come previsto dall’art. 7, comma 2, della legge regionale, travalica questo limite. Non vi è certezza circa il carattere temporaneo ed eccezionale delle scelte poste in essere dalla Regione autonoma. Per l’inquadramento dei lavoratori, che si definisce temporaneo, non è invero previsto alcun termine finale certo”.

Riguardo all’articolo 59, che consente l’ingresso nei ruoli della Regione a una ben precisa categoria di soggetti, mediante loro iscrizione, ex lege, nella speciale “lista ad esaurimento”, i giudici ribadiscono che occorre “la selezione concorsuale”. La selezione, infatti, “costituisce la forma generale e ordinaria di reclutamento per le amministrazioni pubbliche, quale strumento per assicurare efficienza, buon andamento e imparzialità”. “Nel caso di specie – scrivono – la norma impugnata consente l’ingresso nei ruoli regionali di nuovo personale proveniente dall’esterno senza fare riferimento ad alcuna forma di selezione e senza nemmeno richiamare peculiari e straordinarie esigenze di interesse pubblico”.

 

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