Assistenza domiciliare: protesta e carbone in dono all’assessore Nieddu

Un sacco di carbone portato da Babbo Natale all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu. È la colorita protesta dell’Usb, a sostegno della lotta dei pazienti che necessitano di assistenza domiciliare integrata, che ha organizzato un presidio davanti all’assessorato.

“Il problema – spiegano i sindacalisti dell’Usb – è tornato agli onori della cronaca, non già perché l’autorità preposta (l’assessore regionale alla Sanità) abbia trovato soluzione al problema, bensì perché un familiare disperato ha denunciato alla stampa il pericolo concreto di morte del congiunto, al quale non viene garantita la puntuale fornitura di alimenti e presidi salvavita”.

Il problema, denunciato già attraverso una decina di presidi e proteste, è quella della consegna dei medicinali da parte della farmacia Asl nei giorni e nelle ore previste dall’azienda sanitaria. Non sempre – spiega l’Usb – è facile conciliare le esigenze dei pazienti con quelle del servizio. E spesso l’appuntamento con i medicinali si trasforma in problemi e disagi. “Abbiamo chiesto – spiega all‘Ansa Enrico Rubio, Usb – che il servizio, attraverso Federfarma, fosse assicurato dalle farmacie di quartiere. Ma non ci sono state date risposte”. I familiari dei pazienti Adi, sostenuti anche da Cittadinanza attiva e dalla Federazione Rete Sarda Diabete, hanno informato della situazione la Prefettura e tutte le amministrazioni dei comuni del distretto Quartu– Parteolla.

“Tutti ci hanno dato ragione. Meglio non l’avessero fatto visto che il servizio è andato via via peggiorando. Alcuni Consigli comunali del distretto territoriale Quartu-Parteolla hanno prodotto un ordine del giorno con cui si impegnano a ricercare una rapida soluzione al problema, con il coinvolgimento dell’assessorato alla sanità o mediante lo strumento dei Plus. A oggi però – dice l’Usb – nulla è cambiato, nulla si è avverato, le promesse sono rimaste sulla carta e i problemi già gravi si sono ulteriormente aggravati. Diventa sempre più concreto il rischio di gesti estremi da parte di chi non trova risposte di umana comprensione per casi in cui si rischia la morte di un familiare”.

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