Assessorato alla Sanità, silurato l’uomo di Oppi

Giorgio Oppi perde il suo ‘pezzo’ più pregiato nell’assessorato regionale alla Sanità: il direttore generale Gianluca Calabrò è stato silurato dal centrosinistra.

Giorgio Oppi perde il suo ‘pezzo’ più pregiato nell’assessorato regionale alla Sanità: il direttore generale Gianluca Calabrò, scelto e messo lì nel 2011 dal grande capo dell’Udc, è stato silurato dal centrosinistra. Al suo posto, la giunta di Francesco Pigliaru ha nominato Giuseppe Sechi, direttore sanitario dell’ospedale di San Gavino (ancora per poche ore). È un medico igienista.

La nomina alla Sanità, assessorato guidato da Luigi Arru, è la prima casella che salta in Regione, dove la maggioranza sta scegliendo i nuovi direttori generali dopo aver pubblicato una manifestazione di interesse. Ovvero, una selezione pubblica per titoli attraverso la quale gli uffici cambieranno pelle. Sechi è considerato vicino all’area Soru: ai tempi di Nerina Dirindin, di cui è stato uno dei collaboratori più fidati, dirigeva nell’assessorato il Servizio della rete ospedaliera. Tanto che fu uno dei primi a essere  mandati via, quando nel 2009 Ugo Cappellacci vinse le elezioni. Sechi tornò a fare il responsabile sanitario a San Gavino, ma adesso si prende la soddisfazione di rientrare in assessorato da direttore generale.

L’uscita di scena di Calabrò non è però l’unica decisa oggi dalla Giunta. In autotutela, cioè secondo una prerogativa riconosciuta alle pubbliche amministrazioni per evitare ricorsi, è stato sostituito anche Francesco Pirari, ormai ex commissario della Provincia di Olbia-Tempio. Il 2 luglio scorso venne nominato dal centrodestra, ma da una più approfondita verifica è risultato che l’ex ingegnere capo nel Comune di Nuoro non aveva i titoli previsti dalla legge per ricoprire l’incarico (precisamente l’essere stato a capo di un’amministrazione demograficamente uguale all’ente commissariato). Il posto di Pirari lo prende Giovanni Carta, dirigente regionale, attuale direttore del Servizio territoriale degli Enti locali.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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