Dopo anni di indipendentismo militante fuori dalle istituzioni, oggi il Partito dei Sardi sente la responsabilità di portare avanti un percorso di indipendentismo “praticato e non solo annunciato”. Non solo, ma che parta dal lavoro quotidiano, anche all’interno della Giunta, e cerchi di “influenzare” giorno per giorno le politiche dell’intera maggioranza, “scardinando alcune spiante alla conservazione” ed “esercitando l’autodeterminazione dei sardi di fronte allo smantellamento della dignità del popolo isolano”.
E’ questa la strada indicata dal segretario politico del Partito dei sardi, Franciscu Sedda, che ha aperto i lavori a dell’Assemblea nazionale del PdS, intervenendo poco prima del presidente del partito e assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda. Entrambi, davanti alla platea di militanti, hanno ribadito la necessità – soprattutto di fronte al pericolo che l’autonomia della Sardegna venga soppiantata dalla riforma del Titolo V della Costituzione con il progetto del Governo nazionale – che il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, convochi la coalizione per parlare “ad una sola voce” di difesa delle prerogative dei sardi.
“Siamo di fronte ad un duplice aspetto – ha detto Sedda all’ANSA – da un lato abbiamo un ottimo riscontro sulla capacità del partito di incidere sui progetti e il lavoro della Giunta regionale in senso sovranista. Dall’altro dobbiamo combattere un fronte del ‘no’ per cercare di portare avanti politiche di cambiamento (concetto espresso anche da Maninchedda, ndr). Ne è un esempio quello che sta facendo l’assessore Maninchedda con l’Anas. Certo il nostro obiettivo resta l’indipendentismo – ha aggiunto – ma siamo convinti che occorra arrivarci con gradualità attraverso l’avvio di un percorso che prevede una maturazione collettiva dell’autodeterminazione, dopo anni di disabitudine alla pratica della sovranità”.
Il Partito dei Sardi ha già trovato alcune sponde nella maggioranza di centrosinistra con Sel e Rossomori, ma avrebbe voluto coinvolgere di più anche Irs che invece, in questo momento, preferisce fare il battitore libero. Oggi si guarda al Pd, forza di maggioranza relativa, per definire la nuova autonomia della Sardegna attraverso l’assemblea costituente. Nel frattempo il Partito dei Sardi si sta organizzando nel territorio: Peppino Marras, consigliere provinciale e Oristano, e Antonio Succu, sindaco di Macomer, sono stati incaricati di definire un’assemblea nazionale degli eletti, mentre nei diversi territori nasceranno centri di elaborazione tematica. Entro l’anno, poi, si celebreranno i congressi. (ANSA).