Arresto Puigdemont, la politica sarda: ‘Tradizione indipendentista mortificata’

La politica sarda reagisce all’arresto di Carles Puigdemont, il leader indipendentista catalano finito in manette ieri notte all’arrivo all’aeroporto di Alghero. Puigdemont, fuggito dalla Spagna per sottrarsi ad un ordine di cattura emesso dalla Procura di Madrid nel 2017, era diventato nel frattempo parlamentare europeo. Puigdemont è accusato di ribellione, ma nei suoi confronti dovrebbero scattare le immunità per via del ruolo ricoperto nell’Assemblea di Strasburgo. Il fermo del leader catalano è inspiegabile anche perché il Tribunale supremo dello Stato iberico quell’ordine di arresto europeo lo aveva ritirato.

“L’arresto di Puigdemont è un fatto gravissimo e che sia avvenuto ad Alghero è ancora più doloroso”. L’ha detto all’Ansa il sindaco di Alghero, Mario Conoci. L’ex presidente avrebbe dovuto partecipare a una manifestazione internazionale dedicata al folk catalano, per la quale migliaia di arrivi sono previsti oggi ad Alghero, unica città italiana di lingua e cultura catalana. “La manifestazione andrà avanti con uno spirito ancora più rivendicativo. Alla luce di questo atto assolutamente politico”, denuncia Conoci, secondo il quale “come avevamo detto a suo tempo, quando scattano gli arresti nel 2017, il processo di autodeterminazione di un popolo non può essere represso con la forza e gestito per via giudiziaria”.

Il Partito dei Sardi esprime “sdegno” per l’arresto e chiama “all’immediato pronunciamento le istituzioni nazionali sarde e tutte le forze politiche democratiche che hanno a cuore la tutela dei diritti individuali, la tutela della libera espressione del pensiero, la condivisione dei principi di giustizia e libertà che animano la lotta politica per l’autodeterminazione dei popoli e la tutela delle legittime aspirazioni delle Nazioni senza Stato”. In una nota a firma del portavoce Gianfranco Congiu il PdS si dice “solidale con il presidente Puigdemont, condivide la sua battaglia per l’affermazione dell’autodeterminazione del popolo catalano e ne auspica l’immediata rimessione in libertà per favorire la ripresa di un dialogo dove, la politica ed il confronto democratico, prevarranno sugli istinti repressivi e sui giustizialismi”.

“L’arresto in Sardegna dell’indipendentista catalano Carles Puigdemont – commenta il presidente del Psd’Az, Antonio Moro – rattrista e addolora l’intero popolo sardo. Mortifica la tradizione indipendentista e la storia centenaria del Partito Sardo d’Azione, da sempre alleato dei partiti e dei movimenti nazionalitari che si battono per l’autogoverno in Catalogna e nelle altre nazioni senza Stato. La Sardegna, terra del confronto e di pace tra i popoli, oggi appare nelle cronache come l’Isola dove la polizia italiana, su mandato della magistratura spagnola, ha messo le catene al diritto alla libertà e all’indipendenza del popolo catalano. Un rigurgito di quell’antistorico centralismo che auspichiamo possa essere spazzato via da un oceano di indignazione e di pacifiche proteste che, a partire dalla Sardegna, possano riaffermare i valori della pace, della giustizia, della libertà e dell’autodeterminazione dei popoli”.

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