Aree idonee, sospensiva del Consiglio di Stato. Ma la Giunta: “Per la Sardegna non cambia niente”

Un’ordinanza del Consiglio di Stato ha sospeso, in via cautelare, un passaggio del decreto ministeriale sulle “aree idonee” per gli impianti di energia rinnovabile. Ma non dovrebbe avere alcuna incidenza sull’autonomia legislativa della Regione Sardegna. A precisarlo è l’assessore all’Industria, Emanuele Cani, in merito alla decisione dei giudici amministrativi che ha colpito il decreto del giugno 2023.

Secondo il Consiglio di Stato, la norma sospesa, che conferiva alle Regioni la possibilità di dichiarare non idonee alcune aree individuate dal decreto, potrebbe non essere conforme al quadro normativo di riferimento e alla normativa primaria contenuta nel Decreto legislativo 199 del 2021, che definisce già le aree idonee. Tuttavia, come sottolineato da Cani, la Regione Sardegna ha pieno diritto di esercitare la propria potestà legislativa, come sancito dal suo Statuto, e il decreto Draghi fa esplicitamente salve le competenze delle Regioni a Statuto speciale.

“La sospensiva non intacca la nostra capacità di legislare”, ha dichiarato l’assessore, facendo riferimento al disegno di legge attualmente in discussione in Consiglio regionale sull’individuazione delle aree idonee alla realizzazione di impianti di energia rinnovabile in Sardegna. L’ordinanza, pur sospendendo una norma del decreto ministeriale, non invalida l’intero decreto, che resta in vigore. La sospensione riguarda solo una parte della normativa, e il tribunale amministrativo ha precisato che la decisione cautelare non pregiudica l’esercizio dell’autonomia legislativa delle Regioni. La causa, che ha visto il ricorso da parte di alcune società del settore delle energie rinnovabili, sarà discussa davanti al Tar del Lazio il prossimo 5 febbraio. “Questo non sarà sicuramente l’ultimo tentativo messo in atto dalle grandi società interessate a portare avanti progetti per affossare la necessità di definire un quadro normativo”, ha concluso Cani.

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