Aree idonee per le rinnovabili, “partita chiusa” entro gennaio: tecnici al lavoro

L’obiettivo è “chiudere la partita” entro gennaio, con la mappa delle aree idonee da destinare alle rinnovabili. Già dai prossimi giorni le diverse strutture della Regione riprenderanno i lavori che porteranno all’individuazione degli spazi da destinare alla produzione di energia. All’opera, oltre all’assessorato dell’Industria ci sono anche i tecnici dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente oltre che di Enti Locali e Urbanistica.

Uno dei primi aspetti da chiarire riguarda il computo della superficie da utilizzare, quelle già utilizzate, tenendo conto sia della potenza prevista sia di quella attualmente in uso. Alla luce di questi dati, come sottolineano dalla Regione, si procederà con l’individuazione delle aree.
Attenzione particolare dovrebbe andare ai siti industriali dismessi e di poco pregio. Restano fuori dalla partita le zone agricole e quelle di pregio ambientale, paesaggistico e culturale.
Un passaggio necessario per arrivare poi al processo di transizione energetica cui l’Isola dovrebbe partecipare con una dote di 6,2 gigawatt. Una quantità sufficiente a garantire il fabbisogno regionale (che si attesta a 1,3 gigawatt). E inoltre l’accumulo e trasferimento via cavo tra i 2,8 e i 4 gigawatt attraverso i cavi di collegamento con la penisola.

Attualmente, come emerge dal report di Terna, sono state presentate 547 richieste di connessione per fotovoltaico, 248 per eolico on shore e 29 per eolico off shore. Proprio per “regolamentare” la corsa dalla Regione è stata varata la norma numero 5, presentata dalla Giunta e licenziata dal Consiglio regionale, con cui si sospendono per 18 mesi i nuovi progetti. Da questo stop restano fuori, come sottolineato i giorni scorsi dalla presidente Alessandra Todde, 37 iniziative. Si tratta di impianti “con comunicazione di inizio lavori già avvenuta prima del 3 luglio 2024”.

Questi progetti comprendono 4 impianti eolici autorizzati nel 2015, 1 nel 2020, 1 nel 2021, 1 nel 2022. Nell’elenco ci sono 33 progetti fotovoltaici, 1 dei quali autorizzato nel 2019, 3 nel 2020, 21 nel 2021, 7 nel 2022, 1 nel 2023. E mentre la vicenda registra, da una parte l’impugnazione del Governo alla moratoria, e dall’altra la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare che dovrà poi essere presentata in Consiglio regionale, calendarizzata e discussa seguendo le procedure canoniche, vanno avanti le attività per la mappa delle aree idonee. Già lo scorso 30 luglio è insediato il gruppo di coordinamento degli 11 assessorati interessati nel processo che, per la sua complessa natura trasversale, ha coinvolto anche le agenzie Forestas, Laore, Agris ed Enas. Al centro del programma, la necessità di accompagnare lo spegnimento delle due centrali a carbone del nord e sud dell’isola.

“L’obiettivo primario dell’individuazione delle aree idonee – aveva annunciato l’assessore degli enti locali, finanze e urbanistica Francesco Spanedda – è garantire una transizione energetica nel pieno rispetto del territorio e delle sue specificità, permettendo, tra l’altro, di sostituire la produzione delle centrali a carbone di Portovesme e Porto Torres e identificando i siti più adatti per limitare al minimo il consumo di suolo”.

Il 9 agosto l’incontro con le Associazioni che rappresentano gli Enti locali (Anci, Aiccre, Asel, Uncem e Cal) per definire la «metodologia operativa da adottare per dialogare con i territori nell’ambito della stesura della legge sull’individuazione delle aree idonee e non idonee ad accogliere gli impianti di Fonti di Energia Rinnovabile». Quindi gli altri incontri necessari sia per l’individuazione delle aree idonee, sia per il Piano energetico regionale e la revisione del Piano paesaggistico e la nuova legge urbanistica. Poi gli incontri dei giorni scorsi con i comitati spontanei e le associazioni ambientaliste.

Nelle prossime settimane, il lavoro proseguirà sia negli uffici che sul territorio, attraverso gli incontri operativi con gli enti locali e i loro tecnici. Una volta definito il quadro sarà poi trasmesso al Consiglio regionale per la discussione e l’approvazione della mappa sulle aree idonee.

d.ma.

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