Aree idonee per le rinnovabili, l’assessore Spanedda: “Dobbiamo fare presto, serve la collaborazione di tutti”

È corsa contro il tempo per l’individuazione delle aree idonee per cui serve una collaborazione collettiva. A sottolinearlo è l’assessore regionale all’Urbanistica, Francesco Spanedda. «I tempi dettati dalla legge impongono uno sforzo cooperativo mai sperimentato in passato – sottolinea -. Diventa fondamentale accelerare il ritmo con cui acquisiamo informazioni fondamentali e capillari che ci consentiranno di tutelare degli interessi dei territori. È in questi termini che va interpretato il nostro appello costante alle rappresentanze dei cittadini». Dall’esponente dell’esecutivo anche un altro chiarimento. «La definizione delle aree idonee e non idonee – aggiunge – si pone l’obiettivo di tutelare i beni paesaggistici, ambientali e culturali del territorio.  La mancata definizione di queste aree esporrebbe il territorio regionale ad essere terra di conquista». Non solo, Spanedda mette anche in guardia da quelle che vengono definite “classificazioni astratte” che coprano tutto il territorio e non tengano conto delle specificità dei territori.

«Non farebbe altro che fare il gioco degli speculatori che, a fronte di una norma che non rispetta i canoni del diritto, avrebbero gioco facile nell’ottenimento delle autorizzazioni – aggiunge -. Occorre precisare che il Decreto ministeriale dà indicazioni generiche su come individuare le aree. Con il costante confronto con le rappresentanze locali, tutti noi abbiamo il dovere di apportare indicazioni specifiche a tutela del territorio sardo». Un esempio? «Il Decreto ministeriale non parla di “non idoneità” per le aree funzionali allo spegnimento degli incendi o delle aree interessate da attrezzature scientifiche come l’Einstein Telescope o il Telescopio di San Basilio – conclude -. Per questa ragione, ribadiamo l’importanza della partecipazione degli Amministratori locali: per definire, insieme, le condizioni specifiche di un territorio, quello sardo, a cui garantire una transizione energetica sostenibile».

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