Veloci sulle aree idonee, ma lenti sulla sanità. Viaggia a due velocità l’attività della maggioranza sui due punti principali e più attesi in questo periodo. Ossia tutela dell’ambiente e cura della salute delle persone. Infatti, mentre il disegno di legge per la definizione delle aree idonee a ospitare gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili comincia il suo percorso, è ancora «in alto mare» quello propedeutico al commissariamento delle Asl.
La questione aree idonee, che vede la maggioranza compatta, viaggia senza sosta. Le Commissioni dedicate, hanno già avviato le consultazioni e si conta di arrivare entro ottobre alla chiusura del cerchio e quindi alla presentazione in aula della proposta di legge che una volta superato l’ultimo scoglio diventerà norma. L’obiettivo è definire la partita entro la fine dell’anno, anche se, tra gli esponenti del centrosinistra, c’è chi ipotizza una «chiusura positiva prima del previsto». I numeri, infatti, non mancano e l’onda che spinge in una direzione che punta a chiudere le porte a quella che è stata definita una “marea di progetti”. L’ipotesi che la maggioranza possa scricchiolare proprio sull’argomento rinnovabili, aree idonee e aree non idonee sembra abbastanza remota. Anche perché, eventuali correttivi, come sottolineano dalla maggioranza, “potrebbero restringere ulteriormente gli spazi”.
Non viaggia alla stessa velocità l’altra emergenza che riguarda la salute degli abitanti della Sardegna. Il futuro della sanità e il cambiamento annunciato anche in campagna elettorale, deve, comunque, passare per il Consiglio regionale dove si dovrà apporre il sigillo sul commissariamento delle aziende sanitarie. Il pullman di questa riforma però, viaggia a una velocità ridotta. Qualcuno ipotizza anche qualche frizione tra il Pd e i 5 Stelle anche se, dai rispettivi partiti nessuno conferma. Certo è che in ballo ci sono le nomine dei 12 commissari delle aziende sanitarie, i quali, a loro volta, dovranno procedere con le nomine a cascata: direttori amministrativi e sanitari. E mentre all’orizzonte c’è la riforma di un sistema che dovrebbe occuparsi della gestione del salute delle persone, nell’immediato a raccontare i disservizi e i disagi, ci pensano le cronache dei diversi territori. Che raccontano liste d’attesa, per visite importanti, a lunga data oppure di strutture sanitarie a mezzo servizio e pazienti costretti a emigrare nelle altre regioni perché alcuni servizi in Sardegna non vengono garantiti.
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