La Giunta regionale punta tutto sulla trasparenza per l’assegnazione degli appalti che scaturiranno dai bandi del Piano per le infrastrutture. Si tratta di 550 milioni di euro, stanziati con un mutuo, a cui si aggiungono i 537 milioni che per il 2015 l’Anas mette a correre per gli interventi sulle strade dell’Isola. Complessivamente
oltre 1,1 miliardi di euro.
Per evitare che anche un solo euro finisca nelle maglie della corruzione, la Giunta metterà a punto una banca dati degli appalti. Tutte le misure anti-corruzione sono state illustrate oggi ai quattro prefetti e ai rappresentanti delle Procure della Sardegna.
“Un chilometro di strada nel Mezzogiorno costa quattro volte di più che nelle altre regioni. Noi vorremmo che i 550 milioni vengano spesi per opere utili a costi standard e giusti e nemmeno un euro finisca per ingrassare chi vive nell’ombra – ha ppiegato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine dell’incontro a Villa Devoto -. Uniamo gli sforzi per combattere un fenomeno limitato che però vogliamo contribuire a sconfiggere attraverso un grande sistema di generazione di dati per la prevenzione della corruzione. I dati esistono già ma vengono tenuti nei cassetti”.
Così l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, cui spetterà gestire gli appalti. “La migliore risposta – ha detto – è la prevenzione. Le falle riguardano le procedure e la mancanza di linearità nelle informazioni tra Regione, le stazioni appaltanti e le Procure. Bisogna riunire i percorsi e renderli verificabili, chiedendo ai Comuni di sottoscrivere patti di trasparenza e legalità. Gli anelli deboli – ha sottolineato – stanno anche nella legislazione vigente. Nel frattempo il Parlamento ha delegato il Governo per riformare il codice degli appalti”.