Un atto politico a sostegno della campagna per l’amnistia per i prigionieri politici corsi. Lo chiedono alla massima assemblea sarda e alla giunta regionale i consiglieri Paolo Zedda ed Emilio Usula (Rossomori), Christian Solinas (Psd’az), Antonio Gaia (Upc) e i rappresentanti di Irs Gavino Sale e Simone Maulu con una mozione depositata quest’oggi.
“La lotta armata – ricorda Zedda – è stata abbandonata unilateralmente dal Fronte di liberazione naziunale corsu nel 2014: l’amnistia rappresenta dunque una tappa fondamentale nel percorso di pacificazione attraverso il quale oggi la Corsica punta all’indipendenza”. Gli fa eco Sale, presidente di Irs, per il quale “un atto di solidarietà è reso ancora più necessario in seguito all’accordo di cooperazione stipulato dalle due isole lo scorso aprile”. “L’accordo – ricorda Sale – ha come obiettivo principale l’istituzione di una macroregione mediterranea, intesa come un passo in avanti verso l’autodeterminazione e la costruzione dell’Europa dei popoli”. Secondo il leader di Irs, inoltre, “la rinnovata cooperazione tra isole sorelle è anche una straordinaria occasione per i troppi sardi, classe politica compresa, inclini a svendere le proprie ricchezze materiali e immateriali. La coalizione autonomista-indipendista oggi al potere in Corsica si muove, infatti, nella direzione opposta”.
“Dalla Corsica arriva infatti una straordinaria lezione di dignità che parla di difesa del territorio e del paesaggio, oltre che di valorizzazione del proprio patrimonio identitario. In entrambi i casi si tratta di una chiara eredità proveniente dalle lotte del Flnc”.
“Una differenza tra Sardegna e Corsica – ricorda Gaia – sta nel fatto che la Sardegna può legiferare, mentre la Corsica no: dobbiamo, dunque, sfruttare la nostra specialità nel campo dell’energia e dei rifiuti, settori in cui troppo spesso non si fanno gli interessi dei sardi”.
Intanto, è in partenza dalla Sardegna una delegazione che parteciperà alla manifestazione di sabato ad Ajaccio, quando partiti e società civile corsa, appoggiati da numerose delegazioni internazionali chiederanno la libertà dei prigionieri politici.
P. L.