Alluvione, Pigliaru al Governo: “Danni per 650 milioni, ma solo 150 disponibili”

La Giunta della Sardegna ha chiesto al Governo di verificare le risorse e gli interventi conseguenti agli eventi alluvionali del 18 novembre scorso e “pari trattamento per il caso sardo rispetto ai casi simili verificatisi in Italia e l’esclusione di queste spese dai vincoli di patto di stabilità”. Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che questo pomeriggio in Consiglio regionale ha ricordato che mancano all’appello circa 500 milioni per il ristoro dei danni infrastrutturali, che ammontano a 650 milioni. “Attualmente ci sono 150 milioni di euro che sono del tutto insufficienti – ha spiegato il governatore durante la discussione di due mozioni sul tema – 20 milioni di euro nella contabilità speciale del commissario per l’emergenza, 23,5 mln della delibera Cipe del 2012 che sono già esclusi dal patto di stabilità e 50 mln circa dell’Anas a cui si aggiungono ulteriori 60 milioni dell’allegato 11 del Def che però non hanno copertura finanziaria”. Intanto in Aula è stato approvato un ordine del giorno unitario che impegna il governo regionale a procedere celermente alla stima dei danni e di utilizzare tutti gli strumenti, anche quelli nazionali e comunitari, per il ristoro dei danni ai privati, procedendo, nel contempo, alla messa in sicurezza degli edifici scolastici.

Diversi i sindaci che hanno preso la parola per stigmatizzare l’atteggiamento dello Stato, nel mirino di tutti gli interventi svolti. “Lo Sato finora non ha fatto nulla per aiutare le popolazioni colpite – ha detto Giuseppe Fasolino (Fi), sindaco di Golfo Aranci e primo firmatario della mozione del centrodestra – le azioni non hanno seguito i buoni propositi e il Governo ha disatteso quanto promesso”. Secondo il sindaco di Loiri Porto San Paolo, Giuseppe Meloni (Pd), primo firmatario della mozione del centrosinistra, “occorre procedere a una stima più completa dei danni subiti da imprese e famiglie – ha detto – in modo da riattivare celermente con gli aiuti previsti dalla legge”. Daniele Forma del Pd ha sollecitato dallo Stato “uniformità e coerenza degli interventi”, mentre Giorgio Oppi dell’Udc ha chiesto alla Giunta di contattare subito il ministro dell’Ambiente, “fino ad oggi non coinvolto”. Eugenio Lai (Sel), sindaco di Escolca, ha ricordato la situazione idrica critica dei Comuni di Seulo, Sadali ed Esterzili, mentre il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha puntato il dito contro lo “Stato assente: vergogna”.

Cappellacci (Fi). “E’ vergognoso che a distanza di mesi dall’alluvione e dalle passerelle dei politici romani con il viso impostato per l’occasione il Governo, purtroppo in continuità con quello precedente, non abbia dato ancora risposte sufficienti alla Sardegna e in particolare ai territori colpiti”. Lo ha dichiarato l’ex governatore sardo Ugo Cappellacci, dopo l’approvazione in Consiglio regionale dell’ordine del giorno sull’emergenza alluvione. “L’esecutivo nazionale dedica particolare attenzione ad altre aree del Paese, forse più appetibili dal punto di vista elettorale – ha detto Cappellacci – si cimenta in nomine e decreti salva-Roma, fa scorrere fiumi di denaro aggiuntivi per l’Expò milanese, ma diventa improvvisamente distratto o parsimonioso quando si parla della Sardegna. Sembra che gli unici dilemmi che tormentano il sonno del presidente del Consiglio siano i dubbi sulla partecipazione alle partite del cuore, ovviamente in diretta televisiva, oppure andare alla trasmissione ‘Amici’. Se rinunciasse per qualche minuto allo sguardo seducente delle telecamere e dedicasse il suo tempo anche alla nostra isola, forse sacrificherebbe qualcosa in termini di immagine, ma guadagnerebbe molto in termini di statura politica. Ci permettiamo – ha concluso l’esponente di Fi – di consigliare uno sguardo alla cartina geografica, qualora avesse dimenticato un particolare: c’è un pezzo di Italia anche ad Ovest di Firenze e di Roma, oltre il mare. Si chiama Sardegna”.

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